Continua il blocco della raccolta rifiuti. Scatta un arresto
BRINDISI - Primo arresto nel braccio di ferro innescato attorno al servizio di raccolta rifiuti a Brindisi da parte delle organizzazioni sindacali Fiadel, Cisl, Uil e Cgil e del personale, che hanno cominciato da ieri mattina un boicottaggio senza preavviso del nuovo piano industriale della società Monteco di Campi Salentina. Agenti della Digos hanno bloccato e ammanettato stamani un caposquadra del cantiere Monteco, il cinquantenne Franco Carratta, detenuto agli arresti domiciliari con permesso di lavoro.
BRINDISI - Primo arresto nel braccio di ferro innescato attorno al servizio di raccolta rifiuti a Brindisi da parte delle organizzazioni sindacali Fiadel, Cisl, Uil e Cgil e del personale, che hanno cominciato da ieri mattina un boicottaggio senza preavviso del nuovo piano industriale della società Monteco di Campi Salentina. Agenti della Digos hanno bloccato e ammanettato stamani un caposquadra del cantiere Monteco, il cinquantenne Franco Carratta, detenuto agli arresti domiciliari con permesso di lavoro. Ma Carratta sia ieri mattina che oggi era in circolazione pur in presenza del blocco del servizio. La polizia lo ha sorpreso un paio di ore fa in auto in compagnia di un altro pregiudicato e lo ha tratto in arresto per evasione.
Intanto, di fronte al permanere del boicottaggio dell'attività di raccolta rifiuti, il prefetto Domenico Cuttaia ha compiuto stamani un nuovo passo. Ricevuta nella serata di ieri la risposta da parte della commissione di garanzia istituita presso il Mercato del Lavoro, che confermava il parere di illegittimità dell'interruzione della raccolta rifiuti ritenendo tale azione non conforme alla normativa vigente e alle previsioni contrattuali, il rappresentante del governo ha invitato formalmente Monteco a predisporre con un urgenza un piano di servizi essenziali per evitare disagi e problemi igienici alla popolazione.
Agli ordini di servizio devono essere allegati generalità e recapiti del personale comandato, in maniera tale che il prefetto stesso e l'autorità di polizia possano verificare il rispetto stesso delle dispisizioni impartite. Per i trasgressori, è implicito, vi sarà la precettazione ed in alternativa provvedimenti di ordine amministrativo e penale. Si sta dunque rivelando controproducente sia per i lavoratori che per la città la decisione di andare allo scontro invece che alla trattativa, che i quattro già citati sindacati non vogliono condurre con Monteco ritenendo che l'attuale affidamento del servizio per quattro mesi (in attesa della definizione del contenzioso Comune-Innovambiente) non possa comportare l'adozione di alcun cambiamento negli assetti del servizio.
Quindi c'è un no al piano industriale che Monteco ritiene invece fondamentale per poter lavorare anche per pochi mesi, considerandolo stato e la qualità del servizio trovati al momento dell'assegnazione dell'incarico. I sindacati inoltre contestano il riassetto della catena delle responsabilità in azienda e il principio della rotazione delle mansioni, e accusano Monteco di voler decurtare i salari -ciò è legato al cambio di orario di avvio del servizio, che passando dalle 5 alle 6 del mattino esclude una indennità di lavoro notturno - e di voler avviare una politica di tagli occupazionali. L'azienda ha sfidato i sindacati a dimostrare la fondatezza di queste affermazioni, e nega ogni intenzione di ridurre il personale, i cui livelli occupazionali sono garantiti anche dal contratto tra Comune e Monteco.