"Pd, con le primarie mutazione definitiva nel partito di Renzi"
Intervento di Carmine Dipietrangelo in vista dell'appuntamento di domenica prossima 30 aprile: "Di fronte a questo esito indicato dai sondaggi, avranno ragione quanti hanno deciso con coerenza e dignità di non impegnarsi e non sottoporsi alla stanca ginnastica di queste primarie, ritenendo il Pd non recuperabile alla sua stessa vocazione originaria"
Non so se sarò contraddetto e smentito, ma penso che le primarie del Pd di domenica prossima decreteranno definitivamente la trasformazione (mutazione) del Partito democratico nel partito di Renzi che ne resterà "capo" nonostante le sue ripetute sconfitte politiche ed elettorali. Sconfitte rimosse o addebitate a chi ha cercato di evitarle. Ma questi sono problemi del Pd e di chi in esso ancora crede e si riconosce. Di fronte a questo esito che appare scontato e indicato abbondantemente dai sondaggi, avranno ragione quanti hanno deciso con coerenza e dignità di non impegnarsi e di non sottoporsi alla stanca ginnastica di queste primarie, ritenendo il Pd non recuperabile alla sua stessa vocazione originaria.
A questo gioco, alla sua maniera spregiudicata, disinvolta,cinica e arruffona, si è prestato Emiliano la cui cultura politica lo rende più simile a Renzi che ad un moderno e innovativo rappresentante della sinistra italiana. Al partito di Renzi vorrebbe o potrebbe sostituire il partito di Emiliano. Tutti e due non si sono resi conto che il pd anche per loro responsabilità era già diventato il partito di Renzi e come tale non più contendibile da sinistra. Una larga parte degli iscritti e degli elettori sono andati via e sono stati sostituiti da altri di centro e di centrodestra che ormai si sentono a casa loro, visto,il riposizionamento politico ed ideale di questo Pd. Per carità di patria e per antico rispetto personale mi taccio sui nomi di chi è approdato nel pd e di chi ci gira attorno ad esso in città come in tanti centri della provincia. Per quello che è diventato e fatto diventare il pd, quello di Brindisi città, può essere,poi, un caso di studio: dopo quasi due anni di commissariamento lascia un partito spappolato, lontanissimo dalla città vera, chiuso o aperto secondo le convenienze del momento, un partito più che di militanti coerenti, un partito di globe-trotter della politica.
La scelta di partecipare alla costruzione del movimento di Art1 di alcuni di noi, militanti e dirigenti del pd, nasce dalla consapevolezza della irriformabilita' di questo partito e della sua deriva centrista e come tale riferimento indistinto di ceti politici alla ricerca di ri/collocazioni. A questa deriva Art 1 risponde dando vita ad un movimento aperto, plurale, non un partito in senso tradizionale o un partitino di testimonianza o peggio ancora contenitore di vecchio o nuovo ceto politico. Un nuovo inizio con i valori della costituzione tenendo aperte porte, finestre, stanze, a tutte le energie politiche, civiche e sociali, interessate ad ascoltarli, a ritrovarsi, ad unire, a cambiare. La presenza di tanti giovani nei comitati promotori di questo movimento fa ben sperare. Alla pratica delle primarie e alla conta che le caratterizza, Art 1 risponde dando vita ad un movimento consapevole, popolare per un campo aperto in cui possano ritrovarsi e lavorare assieme tutte le forze progressiste che individuano nella Costituzione e nella sua completa attuazione il proprio programma fondamentale.
E se la posta in gioco è questa, la conta in atto nelle primarie del pd è poca e insignificante cosa. Pur rispettando coloro che andranno a votare domenica, a chi mi sta chiedendo in queste ore cosa fare, rispondo che, per coerenza e per rispetto dello stesso pd, io non partecipo. Un voto al partito di Renzi sarebbe contraddittorio e inefficace per il suo esito scontato. Non è più la casa della sinistra o almeno non è la casa dove si può stare in pace con i propri principi e le proprie convinzioni profonde.