L'Unione degli Studenti: "Quella grande reazione all'attentato, presto dimenticata"
"Quando si spegneranno i riflettori inizierà la fase più dura e in quel momento dovremo essere noi stessi a ripartire. Questo è quello che ci dicevamo circa due anni fa, all'apice del movimento spontaneo di immediata, decisa e forte risposta all'attentato alla Morvillo-Falcone del 19 maggio 2012"
BRINDISI - Con una lunga nota, l'Unione degli Studenti di Brindisi ricorda Melissa Bassi e l'attentato del 19 maggio 2012. Una lettura critica (ma anche autocritica) dei fatti, e una riflessione sul perchè la grande reazione civile all'attentato, quella spinta propulsiva verso la legalità, non non sia stata poi utilizzata giorno per giorno come stimolo al cambiamento, invece che racchiudere tutto nelle commemorazioni. Ecco il testo integrale dell'Unione degli Studenti.
"Quando si spegneranno i riflettori inizierà la fase più dura e in quel momento dovremo essere noi stessi a ripartire". Questo è quello che ci dicevamo circa due anni fa, all'apice del movimento spontaneo di immediata, decisa e forte risposta all'attentato alla Morvillo-Falcone del 19 maggio 2012 che ha fortemente segnato un intera comunità, l'intera città e la famiglia Bassi.
Eravamo coscienti delle difficoltà di questo processo ambizioso ma necessario in una città pietrificata da troppo tempo ormai. Le parole d'ordine, anche in questo caso sono due: memoria e impegno. Dunque oggi, è necessario fermarsi e riflettere con criticità per comprendere i molti errori che si sono fatti e per cui ognuno ha una sua fetta di responsabilità.
Ne hanno molte istituzioni e politica, per non avere che strumentalizzato il 19 maggio, Melissa, le altre ragazze ferite, non aver tutelato come spazio sicuro la scuola Morvillo-Falcone, diventata per mesi un teatrino giornalistico, e aver ridotto la memoria alla sola commemorazione.
Ne ha l'intera comunità studentesca per aver messo in secondo piano quei propositi , quella voglia di cambiare il tessuto sociale e di rappresentare i valori della legalità e della giustizia sociale come riscatto di fronte a un evento così grave. Tutta la cittadinanza ha responsabilità, Brindisi necessitava di sviluppare un forte processo sociale che invertisse alcuni schemi al suo interno, ma questo processo lo ha abbandonato.
E' sembrato infatti che una volta sventata la minaccia, riconosciuto il responsabile in un folle, tutto sia tornato alla normalità. Da un giorno all'altro il problema era risolto e dimenticato o delegato al 19 maggio successivo. Proprio da questa sentita esigenza nasceva l'iniziativa promossa al Dopolavoro dall'UdS Brindisi insieme a Libera il 15 maggio.
Vogliamo quindi ripartire sulle memoria e sull'impegno, che devono essere ancora più parole chiave del nostro agire. Memoria di Melissa e di quello che è stato, impegno perchè non si lasci al caso la creazione delle condizioni socio-culturali affinchè questo non accada mai più e perchè non si lascino sole le famiglie e le ragazze per le quali due anni non hanno potuto alleviare le ferite.
Riconosciuti gli sbagli, consapevoli che Brindisi ha avuto modo di dimostrare di esserci in passato, e che oggi deve dimostrare di non aver dimenticato e di voler costruire al suo interno e nelle sue scuole una nuova società fondata su democrazia, legalità, solidarietà. Tante sono le iniziative di riflessione e memoria che con Libera stanno avendo luogo in tutto il territorio.
La nostra città può e deve diventare simbolo di legalità e lotta alla violenza e alla criminalità, nonostante sappiamo che sarà un processo duro e impervio. Oggi, ancora una volta, vogliamo ricordare Melissa. In una data che per noi non è una celebrazione da riportare di 19 maggio in 19 maggio, ma rappresenta davvero la volontà di un impegno comune durante tutto l'anno per non dimenticare".