“Gambizzato per centomila euro: debiti per la droga”
Cosimo Fullone, ferito alla coscia sinistra da colpi di pistola calibro 38: indagato Giuseppe D'Errico. Ricostruito un diverbio con Salvatore Diviaggiano, alias Faccia bruciata. I ruoli nei verbali inediti di Sandro Campana
BRINDISI – “Giuseppe della 500 aveva una bella 38 in mano e Fullone si teneva la coscia”: tra gli episodi ricostruiti nell’ultima inchiesta della Dda di Lecce, c’è la gambizzazione di Cosimo Fullone di Oria, per mano di Giuseppe D’Errico, entrambi finiti in carcere al pari dei fratelli Carlo e Pietro Solazzo che di quel ferimento parlarono in auto. Intercettati anche in questa occasione.
Due giorni dopo la gambizzazione, i fratelli Solazzo parlano con Marco Pecoraro e si scopriva che Carlo Solazzo “aveva versato a Fullone 4mila euro per una parte dei lavori, pagamento che Fullone aveva comunicato a D’Errico il quale aveva organizzato la spedizione notturna a casa di Solazzo. Nel corso di un incontro fra tutti gli interessati, D’Errico aveva capito di essere stata ingannato da Fullone e per questo decise di punirlo.
Secondo la Dda “la freddezza con cui Giuseppe D’Errico ha gambizzato Fullone è riprova della sua caratura criminale”. Secondo Carlo Solazzo in quel modo si correva il rischio di “una guerra” perché il gruppo di appartenenza “era lo stesso a noi”.
Fullone è stato indicato dal pentito Sandro Campana come “recente affiliato all’associazione mafiosa, è con noi dal giugno 2014 e si occupa di stupefacenti”. Quando a D’Errico, il collaboratore ha riferito di “aver litigato per motivi legati sia alle estorsioni che al traffico di droga su Latiano” e che i fratelli D’Errico “hanno sempre rivendicato il loro predominio, negando ogni spazio ai mesagnesi”.