“Violazione della privacy degli automobilisti”: multato il Comune di Brindisi
L'Ente deve versare diecimila euro al Garante per la protezione dei dati personali: contestata la "pubblicazione integrale dei verbali di violazione al Codice della Strada" sul sito internet
BRINDISI – Fin troppo pubblici” i verbali di violazione del Codice Strada, troppo per il Garante per la protezione dei dati personali che ha “multato” il Comune di Brindisi per aver leso la “privacy” degli automobilisti. Sissignore, questa volta ad essere sanzionato è stato l’Ente, ritenuto colpevole di essere andato oltre nel momento in cui ha reso note le infrazioni sul sito internet.
Al di là di come sia partito il procedimento amministrativo, di quale cioè sia stato l’input che ha portato il Garante a intervenire per censurare la condotta legata alla pubblicazione dei verbali per violazioni al Codice della Strada, è certo che il Comune di Brindisi ha ricevuto “richiesta di chiarimenti relativa alla pubblicazione nell’area dell’Albo on line della versione integrale dei verbali di contestazione al Cds contenenti dati e informazioni personali”. La comunicazione è del 17 dicembre 2012.
E’ altrettanto certo che il 29 agosto dell’anno successivo sia arrivata la “contestazione della violazione amministrativa nei confronti del Comune di Brindisi con ingiunzione di pagamento in misura ridotta di ventimila euro”. E ancora risulta agli atti che il 2 dicembre 2013, sia pervenuto il “sollecito di pagamento” rispetto al quale l’Amministrazione ha chiesto e ottenuto un’audizione che si è poi tenuta presso gli uffici del Garante. Ma le spiegazioni-giustificazioni addotte, non hanno sortito l’effetto sperato, visto che adesso l’Ente non può fare altro che saldare: il 25 luglio scorso è pervenuta “ordinanza-ingiunzione di pagamento entro e non oltre 30 giorni”.
Il comandante della polizia municipale, Teodoro Nigro, ha quindi autorizzato il versamento della somma, con determina di impegno e liquidazione in favore del “Garante per la protezione dei dati personali, con sede a Roma, in piazza Montecitorio, 121”, tramite “bonifico bancario intestato alla tesoreria provinciale dello Stato”.
Nel frattempo, imparata la lezione, a Palazzo di città è stata riveduta e corretta la pubblicazione degli atti on line. A cominciare dalle multe perché sono stati oscurati i dati sensibili.