“Scu 2.0, fuori dal carcere saremo più forti: tremeranno anche le pietre”
Dopo il blitz The beginners emergono nuovi retroscena, come il testo di una lettera strappata sequestrata in cella il 12 giugno scorso dalla polizia penitenziaria. Oggi Riesame per Luca Ciampi e la compagna Tamara Niccoli e per Antonio Grassi, Francesco Franchin e Alessandro Leto, tutti accusati di associazione mafiosa
BRINDISI – “Fuori dal carcere saremo più forti che tremeranno anche le pietre”: il pizzino è stato intercettato in carcere e dal carcere sperano di uscire i brindisini accusati di essere i volti nuovi della Scu che oggi tentano il ricorso al Riesame.Davanti ai giudici del Tribunale della libertà in mattinata è prevista la discussione delle istanze che riguardano le posizioni di Luca Ciampi, della compagna Tamara Niccoli, del cugino del primo Antonio Grassi, di Francesco Franchin (difesi dall’avvocato Cinzia Cavallo) e di Alessandro Leto (avvocato Giuseppe Guastella).
Sono tutti accusati di aver fatto parte dell’associazione mafiosa e più esattamente “dell’articolazione mesagnese della Sacra Corona Unita, finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, alle estorsioni, agli attentati e al controllo delle attività criminali, avendo anche disponibilità di armi”. Sarebbero stato volti nuovi della Scu e sono stati arrestati lo scorso 23 febbraio dagli agenti della Mobile diretti da Alberto Somma, nell’inchiesta chiamata The beginners, esordienti appunto del sodalizio, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce e dai pm Alberto Santacatterina e Valeria Farina Valaori della procura di Brindisi.
Nell’ordinanza di custodia cautelare gli indizi di colpevolezza a suo carico sono diversi e tra questi il gip sottolinea la il rinvenimento di una lettera, strappata, che la polizia penitenziaria ha sequestrato il 12 giugno 2015: messi in insieme i pezzi, si scopriva che a scrivere quel testo era stato Davide Di Lena, anche lui accusato di essere uno dei volti nuovi della Scu odierna, il 5 giugno precedente per comunicare a Ciampi che “quando usciremo saremo più forti che mai e non mi fermerà nessuno perché tremeranno anche le pietre”.
Non si tratta dell’unico “pizzino” o sfoglia come la definiscono i pentiti della Scu, dal momento che ne sono stati trovati altri, ma quel messaggio rivela proprio perché è molto vicino nel tempo per essere considerato attuale e giustificare anche le esigenze cautelari, in primis il pericolo di reiterazione del reato.
L’associazione di stampo mafioso avrebbe anche preteso biglietti gratis per le giostre di San Teodoro, nelle giornate della festa patronale a Brindisi, destinati alle famiglie dell’ex collegio navale Tommaseo, per lo più trasferite in alcune palazzine di via Benvenuto Cellini, nel rione Sant’Elia
Ciampi ha alle spalle “due precedenti per resistenza a pubblico ufficiale” che risalgono al 2006, “numerosi procedenti per delitti contro il patrimonio, due estorsioni, una ricettazione, spaccio di droga, violazioni della misura di prevenzione, una evasione.
La donna, secondo l’accusa mossa dai pm della Dda e condivisa dal gip, “ha contribuiti in maniera considerevole e duratura alla vita associativa con un ruolo dinamico, seppure spesso subordinato a quello di Luca Ciampi del quale è compagno. Non sono mai emersi elementi che possono indurre a ritenere scisso il vincolo, e anzi va sottolineata la sua pervicacia nel voler svolgere in prima persona il ruolo di cassiera che era prima affidato ad altri”. Stando all’impostazione accusatoria sarebbe stato svolto da Monica Grassi, sorella di Antonio, indagata a piede libero.
Grassi è anche accusato di aver appiccato un incendio nel garage di un condominio di via Modigliani, per fare un favore a un’amica del gruppo, una donna che era stata denunciata da alcuni residenti nella palazzina “San Teodoro” dopo che ragazzini avevano rotto le finestre giocando a pallone.
L’altro ieri, invece, la carta del ricorso al Tribunale del Riesame è stata giocata da Aldo Cigliola rispetto al quale il gip ha sottolineato l’appartenenza alla Scu anche sulla base delle dichiarazioni riferite da “diversi collaboratori di giustizia, a testimonianza di un vincolo duraturo”.