Acquedotto Pugliese precisa: "A Torre Guaceto arriva acqua depurata"
"Con ampio anticipo sui tempi previsti dall'atto autorizzativo, le acque trattate dal depuratore consortile di Carovigno a servizio degli abitati di San Vito dei Normanni e San Michele Salentino, hanno raggiunto i limiti previsti dalle tabelle 1-2 del Decreto Legislativo n. 152 del 2006"
BARI – “Con ampio anticipo sui tempi previsti dall’atto autorizzativo, le acque trattate dal depuratore consortile di Carovigno a servizio degli abitati di San Vito dei Normanni e San Michele Salentino, hanno raggiunto i limiti previsti dalle tabelle 1-2 del Decreto Legislativo n. 152 del 2006”. Lo fa sapere Acquedotto Pugliese nello stesso in cui è stato raggiunto l’accordo tecnico per spostare il recapito dei reflui del depuratore di Bufalaria dal Canale Reale al trincee di dispersione. Ma vale la pena sapere che, nelle more dei lavori, la qualità delle acque trattate è ormai elevata.
“A meno di un mese dall’entrata in esercizio dell’impianto, la qualità del refluo è già abbondantemente al di sotto dei limiti che - secondo l’autorizzazione allo scarico - avrebbero dovuto essere raggiunti entro 60 giorni dalla messa in esercizio. I principali parametri testimoniano inoltre una risorsa compatibile con l’uso in agricoltura. L’impianto ha sempre funzionato regolarmente. Il sabotaggio subito nelle scorse settimane ha riguardato lo scarico. Opere idrauliche, quindi, posizionate a valle del depuratore. La stessa torbidità delle acque riscontrata nei giorni immediatamente seguenti alla messa in esercizio del depuratore è assolutamente normale e conseguente ai processi di avviamento all’esercizio dell’impianto”.
“La zona marina protetta, giova ricordare, non è interessata da uno ‘scarico diretto di acque di fogna’. Al contrario, da studi effettuati, risulta che alcun impatto significativo – sottolinea AqP - potrà derivare alla zona protetta dall’arrivo delle acque trattate dal depuratore; peraltro, l’apporto costante di acque effluenti depurate e affinate potrebbe anzi migliorare lo stato ambientale del canale recettore e della riserva marina”.
Ma ci sono altri effetti collaterali positivi: “L’attivazione del depuratore di Carovigno, peraltro, ha consentito la disattivazione dei due scarichi in falda (recapito penalmente vietato dalla normativa di settore) e la relativa disattivazione di due obsoleti depuratori, quelli di S. Vito e San Michele Salentino, oggetto di procedimenti di infrazione comunitaria. L’attivazione dello scarico del nuovo depuratore consortile costituisce il punto d’arrivo di un iter tecnico e amministrativo coerente e lineare, che è tutt’ora in via di ulteriori sviluppi ed evoluzioni, in un’ottica di massima precauzione e salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee ivi presenti”.
“Nel contempo, AqP ha dato massimo impulso alla progettazione e costruzione della condotta sottomarina che, come da Piano di Tutela delle Acque, provvederà ad intercettare lo scarico nel canale per spingerlo in alto mare, a diversichilometri di distanza dalla foce, in località Punta Apani (progetto che ha già ottenuto la Via positiva, da parte della provincia di Brindisi) riutilizzando e prolungando una infrastruttura preesistente realizzata dal Consorzio Asi di Brindisi per lo scarico di acque reflue affinate mai andata in esercizio. Lo scarico attuale è dunque a carattere transitorio”, fa sapere Acquedotto Pugliese.