Asi, salta l’assemblea: tre assenti dopo la manovra di Area Popolare
Manca il numero legale, rinvio a settembre per il bis di Rollo: non si presentano il presidente della Provincia Bruno, il sindaco di Ostuni Coppola e l'assessore di Francavilla Galiano richiamato da Argese e De Michele. Carluccio presente assieme a Pasanisi Zingarello
BRINDISI – E’ saltata l’assemblea del Consorzio Asi di Brindisi, convocata questa mattina per approvare le modifiche dello Statuto, in vista del passo indietro della Provincia a corto di liquidi. Niente da fare perché in tre non si sono presentati e di conseguenza è venuto meno il numero legale necessario, con l’ulteriore effetto che la riconferma di Marcello Rollo come presidente è stata rinviata.
A firmare la regia della manovra che ha mandato a carte quarantotto l’idea del presidente Rollo, il cui incarico scade “alla mezzanotte del 6 agosto (cioè domani)” e dei centristi o, meglio, quella che veniva data come tale da indiscrezioni negli ambienti del centrosinistra e della destra, sarebbe stata proprio la coppia Argese-De Michele (nelle foto in basso) da tempo ai ferri corti con Rollo e il movimento di Massimo Ferrarese, di cui il numero uno dell’Asi è espressione.
Detto questo, cosa è successo nella giornata di ieri? E’ accaduto che ci sia stata una raffica di telefonate dopo che ha iniziato a circolare la notizia della convocazione dell’assemblea per il 5 agosto, vale a dire 24 ore prima della scadenza del mandato di Rollo presidente (in sella dal 2011): le linee più roventi sono state quelle degli alleati Pd-Area popolare, convinti che nel caso in cui l’assemblea si fosse riunita, con numero legale richiesto, lo statuto sarebbe stato modificato e successivamente sarebbe stato variato l’assetto della quote, vale a dire il puzzle politico interno all’Asi, con uno sbilanciamento in direzione dei centristi di Rollo-Ferrarese.
Tutto questo perché il presidente della Provincia, Maurizio Bruno, aveva confermato anche ieri la volontà di “lasciare” le quote detenute dall’Ente, pari al 37,04 per cento, non avendo più la possibilità di garantire anche nel 2016 il versamento della corrispondente somma di 142.650,56 euro, regolarmente riconosciuta l’anno scorso come risulta dall’approvazione del rendiconto, avvenuta nella seduta del 20 luglio scorso. La Provincia resterà nel Consorzio limitamente a quote equivalenti a tremila euro.
Sempre secondo tale impostazione, il Comune di Francavilla del sindaco Bruno, con quote pari al 10,36 per cento corrispondenti a 39.875,66 euro avrebbe seguito il “suo” presidente della Provincia e lo avrebbe fatto con l’assessore Galiano eletto nella lista di Ncd, ora diventata Area popolare. Ieri sera tra Galiano e Argese-De Michele ci sarebbe stata la resa dei conti e questa mattina l’assessore non si è presentato, di fatto facendo venire meno il numero legale richiesto per l’assemblea.
Si sono regolarmente presentati all’appuntamento, il sindaco di Fasano, il neo eletto Francesco Zaccaria, titolare di quote pari al 9,97 per cento, equivalenti a 38.398,78 euro e il presidente della Camera di Commercio Alfredo Malcarne, ente a cui spetta il 3,07 per cento delle quote equivalenti a 11.815 euro. Secondo Malcarne se effettivamente la Provincia dovesse uscire di scena, sarà necessaria una riduzione del capitale sociale con conseguente ridefinizione delle quote per tutti. Tesi, al momento, minoritaria. Quanto, infine, al Comune di Ostuni, l’Amministrazione detiene il 10,74 per cento pari a 41.352,53 euro.
Questioni di numeri che, alla fine, i centristi non hanno avuto. Tutto rinviato a settembre.