Assalto al portavalori: “Meno male che abbiamo improvvisato”
Riunione la sera prima in piazza Cairoli. A Pupino, nel ruolo di palo, dati 50 euro. Lagatta voleva fuggire: “Quando torno li sfondiamo come i carabinieri, devono morire”
BRINDISI - “Meno male che abbiamo improvvisato noi”. Assalto rapido, consumato in quattro minuti netti per rapinare i due vigilantes dell’istituto Cosmopol, subito dopo aver ritirato l’incasso del McDonald’s del BrinPark. Azione programmata la sera prima in piazza Cairoli, non andata però secondo i piani visto che il brindisino assoldato come palo non avrebbe risposto al telefono in tempo utile. Ma è stato comunque intercettato.
Le intercettazioni
Nessuno scrupolo come ha sottolineato il gip nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita ieri dai carabinieri, a carico di Antonio Lagatta, ritenuto la mente dell’assalto, Michael Maggi e Claudio Rillo accusati di essere gli autori materiali, con Diego Pupino nel ruolo di palo.
Pupino avrebbe dovuto segnalare al gruppo il passaggio del portavalori della società Cosmopol e per questo, la sera precedente, Lagatta lo convocò in piazza Cairoli spiegandogli cosa avrebbe dovuto fare e dove. Dalle 9 alle 12,43 rimase fermo in via Goito, una traversa di via Togliatti, strada dalla quale è raggiungibile il centro commerciale BrinPark.
Questo nella ricostruzione dell’accusa, imbastita sulla base delle immagini del sistema di videosorveglianza del McDonald’s e le intercettazioni telefoniche tra gli indagati, nei cui confronti era in corso l’inchiesta sulle sparatorie e gli attentati incendiari iniziati a Brindisi lo scorso mese di settembre.
L’azione consumata in quattro minuti
L’imprevisto e l’improvvisazione
Il timore dell’altro, a quanto pare, era legato al fatto che potesse addormentarsi. Per il ruolo di palo Lagatta gli avrebbe riconosciuto un mini compenso: “Ti ho lasciato 50 euro”. Agli altri, invece, la somma sarebbe stata corrisposta in parti uguali dividendo il bottino, pari a circa settemila euro. “Noi pensavano 30-40mila euro”, dice. E aggiunge: “Mi sono chiuso le dita dentro la porta”.
La fuga, il ritorno e la vendetta
Al ritorno a Brindisi, sarebbe ripresa la guerra di mala nei confronti del gruppo opposto di Antonio Borromeo, a sentire Lagatta: “Noi ce ne stiamo andando che non è aria, ma poi quando torniamo devono morire, la prossima volta li sfondiamo a uso carabinieri”. Il messaggio sarebbe stato rivolto al gruppo di Borromeo. Ecco il motivo per il quale Lagatta, Maggi e Rillo furono fermati dai carabinieri su disposizione del pubblico ministero. Sono ancora in carcere e in carcere gli è stata notificata la nuova ordinanza di custodia.