Basole martoriate: i mezzi pesanti non pagano pedaggio, anche se dovrebbero
E' evidente. L'amministrazione comunale non ce la fa o non vuole porre fine allo scempio e allo spreco di denaro pubblico, che da anni si sta compiendo a causa del danneggiamento continuo del basolato dei corsi cittadini, provocato dal peso della gran quantità di veicoli, che si fanno transitare su corso Roma, corso Garibaldi, corso Umberto I e piazza Cairoli
BRINDISI - E’ evidente. L’amministrazione comunale non ce la fa o non vuole porre fine allo scempio e allo spreco di denaro pubblico, che da anni si sta compiendo a causa del danneggiamento continuo del basolato dei corsi cittadini, provocato dal peso della gran quantità di veicoli, che si fanno transitare su corso Roma, corso Garibaldi, corso Umberto I e piazza Cairoli.
Una vicenda molto dolorosa, sia per il peso economico degli interventi di ripristino del basolato, sia per il danno d’immagine che continua a subire la città, specie nelle occasioni importanti come lo snim, sia per il rischio per l’incolumità fisica dei cittadini, a causa delle insidie provocate dalle condizioni disastrose della carreggiata, che va ad alimentare il consistente contenzioso giudiziario a carico del comune, con effetti deleteri sulle finanze pubbliche.
Come dimostra l’ultimo risarcimento di 850 euro pagato qualche giorno fa dal comune di Brindisi, per il danno fisico subito da una cittadina brindisina, che era inciampata su alcune basole sconnesse. Con la probabile conseguenza, che si possa spendere di più per risarcire questi danni, anziché organizzare ed effettuare una tempestiva manutenzione del basolato.
Non si può certamente dire, che quanto accade non fosse prevedibile. Infatti l’ufficio lavori pubblici del comune di Brindisi aveva per tempo relazionato, che la pavimentazione in basolato dei corsi costituiva un elemento di pregio architettonico, a destinazione d’uso prettamente pedonale, inadeguata a sostenere i carichi stradali delle automobili e degli autocarri, senza provocare danni.
Escludeva categoricamente la possibilità che fosse consentito il transito ai mezzi pesanti di peso superiore a 35 quintali, a causa dell’importanza del danno che si poteva provocare.
Gli effetti disastrosi di questa decisione sono stati subito evidenti, aggravati dalla decisione di eliminare la zona a traffico limitata su corso Garibaldi, per una sperimentazione mai sottoposta a verifica dei parametri ambientali e di traffico, come si dovrebbe normalmente fare e come si fa in tante altre città italiane, non affette da “sperimentazione” cronica .
C’è da aggiungere che di quella delibera è stata subito recepita la parte relativa alla liberalizzazione al transito di
Con la conseguenza che lo specifico capitolo 355, art. 2 di bilancio, in cui dovevano confluire le somme incassate dal transito dei veicoli, è miseramente vuoto dal 2012. Naturalmente i costi di ripristino periodico del basolato sono stati addebitati ai cittadini, utilizzando le risorse economiche che pagano con le tasse e le imposte, sempre naturalmente al massimo.
L’amministrazione non può continuare a fare finta di niente. Ha il dovere di chiarire l’efficacia di quella delibera di giunta, sollecitandone l’applicazione, ovvero, e mi sembra la decisione più saggia, revocandone gli effetti, come si
Ma principalmente verificare le responsabilità dei mancati controlli, dei mancati versamenti, dei danni subiti, che non devono essere scaricati, come al solito, sui cittadini, che continuano a confidare in una amministrazione efficiente, attenta all’utilizzo delle risorse e non certamente al loro spreco, come purtroppo è capitato anche in questa circostanza.
Naturalmente, non deve meravigliare il clima di insofferenza e di sfiducia nei confronti delle istituzioni, e in modo particolare in coloro che le rappresentano, da parte di un sempre crescente numero di cittadini, che sperano e si fanno appello all’intervento della Corte dei Conti per mettere a posto le questioni, per stabilire competenze e soprattutto individuare e sanzionare le responsabilità. Per evitare che siano sempre loro a pagare per responsabilità altrui
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