A fuoco il capannone confiscato di un'ex azienda ittica coinvolta in processo per truffa
Un incendio quasi certamente di natura dolosa, divampato poco dopo le 18 di oggi, ha distrutto il capannone che ospitava una sede della "Orovivo dell'Adriatico srl", di proprietà di Beniamino Mola
BRINDISI – Un incendio quasi certamente di natura dolosa, divampato poco dopo le 18 di oggi, ha distrutto il capannone che ospitava una sede della “Orovivo dell'Adriatico srl” , di Beniamino Mola, l'imprenditore brindisino, deceduto qualche mese fa, condannato a ottobre scorso in primo grado insieme alla famiglia per una truffa da 700mila euro consumata ai danni dello Stato perchè avevano percepito indebitamente finanziamenti per corsi di formazione professionale nel settore dell'acquacoltura.
Il capannone andato a fuoco, situato in via Ettore Maiorana nella zona industriale di Brindisi, era inutilizzato da anni e affidato a un custode giudiziale
È stata allertata anche la polizia che ha eseguito un sopralluogo. All'interno del capannone c'era un camper anch'esso confiscato e all'esterno alcune auto. I vigili del fuoco e i poliziotti, come accennato, non hanno trovato tracce di liquido infiammabile ma l'ipotesi che a scatenare il rogo sia stata un'azione dolosa, è la più accreditata.
C'è da tenere presente, inoltre, che il capannone essendo abbandonato da anni potrebbe anche essere stato utilizzato come riparo dai senzatetto e per questo anche se si tratta di un episodio di natura dolosa non è detto che si sia trattato di un attentato. Le indagini sono ancora in corso. Oltre che in merito alle condanne di primo grado, anche per la confisca l'avvocato Cosimo Deleonardis che ha assistito Beniamino Mola ha fatto appello.
(Le foto sono di Gianni Di Campi)
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