Coprirono la fuga dell'ex poliziotto attore condannato per mafia: 4 arresti
I carabinieri stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro indagati di Ceglie Messapica (Brindisi) ritenuti responsabili d'aver favorito la latitanza di un esponente della Sacra corona unita brindisina,
BRINDISI - I carabinieri stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro indagati di Ceglie Messapica (Brindisi) ritenuti responsabili d'aver favorito la latitanza di un esponente della Sacra corona unita brindisina, condannato a pena definitiva di 14 anni di reclusione.
Le luci della ribalta cinematografica si erano accese su di lui con "Cesare deve morire" dei fratelli Taviani insignito dell'Orso D'Oro nel 2012. In quel lungometraggio Solito, che all'epoca era recluso a Rebibbia, recitava nella parte di uno dei congiurati di Cesare. Il film vinse anche il David di Donatello e l'attore detenuto, tornato in libertà in attesa di giudizio, non si sottrasse ai riflettori. "E' il mio riscatto - disse - Si sbaglia, ma si può cambiare".
Gli indagati secondo gli investigatori avrebbero anche mantenuto i contatti tra Solito e altri associati, ai quali avrebbero trasmesso le istruzioni del latitante informandolo delle ricerche e degli accertamenti che i carabinieri stavano svolgendo per la sua cattura. Valente, attraverso una falsa denuncia di smarrimento, avrebbe fornito a Solito tre suoi documenti di identità da lui utilizzati per sottrarsi alle ricerche. L’autorità Giudiziaria ha anche contestato agli indagati l’aggravante della finalità mafiosa.