Bus intelligenti, gestione molto meno. Crollano le paline dimenticate
Come era naturale che avvenisse, considerata la pluriennale assenza di manutenzione, la colonnina della postazione Ecobach collocata in corso Roma è crollata su un auto in sosta. Da sola, senza alcuna sollecitazione esterna. Totalmente corrosa alla base dalla ruggine
BRINDISI - Come era naturale che avvenisse, considerata la pluriennale assenza di manutenzione, la colonnina della postazione Ecobach collocata in corso Roma è crollata su un auto in sosta. Da sola, senza alcuna sollecitazione esterna. Totalmente corrosa alla base dalla ruggine. Fortunatamente in quel momento non transitava nessun adulto, nessun bambino, altrimenti si sarebbe dovuta raccontare un’altra storia.
Anche se in questo caso si dovrebbe parlare di doppio spreco. La vicenda ha inizio nel 2001, con l’approvazione della graduatoria definitiva tra le istanze presentate per l'accesso ai fondi comunitari relativi alla Misura 5.2, con la quale fu finanziato il progetto Ecobach (Eco Bus A Chiamata) proposto dal Comune di Brindisi, per un importo complessivo di 836.660,18 , dei quali 694.427,94 euro a carico della Comunità Europea e dello Stato e 142.232,23 euro, a carico del comune di Brindisi.
La gestione ed il monitoraggio del sistema, un software sviluppato dai laboratori del Consorzio Cetma in Cittadella della Ricerca, venivano garantiti mediante 15 paline di prenotazione corsa, installate nei diversi punti della città, provviste di video “touch screen” con il quale il cittadino, per mezzo di una tessera, poteva prenotare la richiesta di trasporto. Il tutto veniva gestito da un computer centrale cui facevano capo terminali periferici installati sui bus ecopower della Stp, che indirizzavano il mezzo pubblico sull’itinerario dove le paline segnalavano il maggior numero di richieste dell’utenza.
L’obiettivo dichiarato era quello di migliorare il servizio di trasporto pubblico nel centro storico di Brindisi, accorciando i tempi di attesa, la percorrenza e rendendo quasi nullo l’impatto ambientale. Quella che nella mente di qualcuno costituiva una vera e propria rivoluzione nel sistema di mobilità urbana, e che, nell’esaltazione del momento, riteneva addirittura che collocasse Brindisi “all'avanguardia in Italia ed in Europa nell'offerta di servizi innovativi in relazione alla mobilità urbana”, è rimasta purtroppo sempre ferma sui marciapiedi del centro storico.
Ma lo spreco non si limita solo a questo aspetto, perché pur non funzionando il sistema, dal settembre 2006 e fino al 2011, è stato regolarmente pagato il servizio di telemetria per la gestione del progetto Ecobach, per una somma complessiva molte decine di migliaia di euro. I pagamenti facevano riferimento ad un contratto che l’amministrazione comunale aveva sottoscritto nel settembre 2006 e poi prorogato alla sua scadenza nel marzo 2010, una prima volta per 3 mesi e, in un secondo tempo, illimitatamente, fino all’ esperimento di una ipotetica la gara a procedura aperta per l’affidamento di tutti i servizi di telefonia e di connettività IP, per un servizio inesistente.
E’ comunque inaccettabile che si possa sprecare in questo modo il denaro pubblico. Questo però deve far riflettere chi ha la responsabilità di operare le scelte, per non cadere negli stessi errori, per non perdere di vista la realtà e gli effettivi bisogni di questa città. Intanto rimane da chiedersi, se ha ancora senso tenere in piedi quelle paline.