Intervento/ Le sagre non possono nascondere lo stato disastroso del centro storico
Le numerose sagre come quella del carciofo, della birra e dell'anguria, a prescindere dal loro livello qualitativo, serviranno forse ad allietare le serate di alcuni brindisini ma rivestono, di certo e a tutti gli effetti, dei palliativi per far dimenticare per poche ore la disastrosa situazione in cui versa la città
Le numerose sagre come quella del carciofo, della birra e dell’anguria, a prescindere dal loro livello qualitativo, serviranno forse ad allietare le serate di alcuni brindisini ma rivestono, di certo e a tutti gli effetti, dei palliativi per far dimenticare per poche ore la disastrosa situazione in cui versa la città. Al di là del nuovo lungomare quale immagine offriamo ai pochissimi turisti e ai cittadini che si inoltrano nei vicoli dissestati del centro storico?
Chiudiamo gli occhi passando oltre i numerosi cumuli di rifiuti, abbandonati affianco la cattedrale, sul lungomare o sotto gli angoli delle abitazioni e ci imbattiamo nella sgradevole situazione in cui versa corso Garibaldi che è ancora aperto al traffico, per mera volontà del sindaco, sempre in via provvisoria, non essendo ancora chiare a nessuno le vere finalità e utilità di questa scelta.
Ulteriori segnalazioni arrivano dalla gestione del parcheggio di “Via del mare” che da quando è stato scambiato il lato d’ingresso e d’ uscita, e con una “invisibile” segnalazione sulla disponibilità dei posti auto, vede le macchine che scendono dalla suddetta via imbottigliarsi sino a piazza Vittorio Emanuele, per poi risalire all’interno del parcheggio e bloccare all’uscita il normale flusso sempre di via del Mare. Una sistemazione spensierata che costringe gli abitanti della zona a chiudere ogni infisso pur di non respirare gli scarichi degli incolonnamenti di auto nelle serate più movimentate. E pensare che qualcuno affermò che lo smog era diminuito del 40% (nella foto, il parcheggio di via Del Mare).
L’ex consigliere Vincenzo Albano in un suo scritto rileva come sarebbero sufficienti alcuni dissuasori per eliminare il traffico e il parcheggio da piazza Mercato. I dissuasori esistono da diversi anni e da altrettanti sono rotti e inservibili, basterebbe davvero poco per ripristinarli ma nel frattempo si modifica la scalinata che collega la piazza con via Cesare Battisti: lavori (a proposito quanto costano, è lecito saperlo?) di cui nessuno sentiva l’esigenza se non il progettista.
Della stessa incuria di cui si lamentano i numerosi brindisini che si recano al “Dog Park” Di Giulio di Via Dalmazia: rami che si spezzano sulle teste visitatori e sedie di plastica dei privati donate alla collettività per rendere più umano il parco, sono il tratto caratterizzante di questo spazio verde trascurato. A rendere la situazione ancor più intollerabile, è la probabile scomparsa del Dog Park di Via provinciale per San Vito a causa del progetto “Shuttle”, che renderà il Parco Di Giulio l’unico spazio verde dedicato a chi possiede un amico a quattro zampe (nella foto, la scalinata in rovina).
Si potrebbe continuare, ma basta così ci limitiamo a riportare un aforisma di J. F. Kennedy: “In assenza di pianificazione, la legge della giungla prevarrebbe” .