Profugo viaggia per 400 km sotto al rimorchio: il Tir era partito da Brindisi
E' arrivato in Italia sbarcando nel porto di Brindisi il Tir fermato dalla polizia stradale sull'autostrada del Sole perché trasportava un giovane profugo agganciato con cinghie sotto al rimorchio. Il capo della Polmare: "Purtroppo può succedere, ma i controlli sono accurati"
BRINDISI – E’ arrivato in Italia sbarcando nel porto di Brindisi il Tir fermato dalla polizia stradale, nel pomeriggio di lunedì 22 agosto, sull’autostrada del Sole in direzione Roma perché trasportava un giovane profugo agganciato con cinghie sotto al rimorchio. Secondo quanto accertato il ragazzo, 20 anni, che ha dichiarato di essere afghano, ha viaggiato agganciato sotto al mezzo pesante per 400 km. Dalle prime indagini è emerso che risulta che il Tir è arrivato in Italia dalla Turchia passando per Bulgaria e Grecia.
La scoperta è stata fatta grazie a diverse telefonate da parte di alcuni automobilisti giunte alla sala operativa della Polizia Stradale di
A bordo del Tir, che era diretto a Civitavecchia per poi imbarcarsi per la Spagna, c’erano due autisti bulgari. La polizia ha accertato che il mezzo appartiene ad una ditta di trasporti internazionale con sede a Mapkobo (in Bulgaria) e che i due autisti, di 42 e 32 anni, non hanno precedenti di polizia.
Stando alle prime indagini, avevano agganciato il semirimorchio, proveniente dalla Turchia, nel deposito della propria ditta bulgara, per poi imbarcarsi nel porto greco di Igoumanitsa alla volta di Brindisi, da dove erano partiti verso Civitavecchia per raggiungere la Spagna. Il mezzo pesante è stato sottoposto a controlli doganali al momento dell’imbarco in Grecia e durante lo sbarco al porto di Brindisi. I camionisti avrebbero fatto una sosta nell’area antistante al porto e un’altra in un’area di servizio vicino a Benevento. Al giovane afghano è stato notificato l’ordine di abbandonare l’Italia entro sette giorni, dopo aver manifestato l’intenzione di non richiedere asilo politico.