Giornate di Primavera del Fai: anche a Fasano due luoghi da visitare
Ci sono anche due siti di Fasano tra i 780 luoghi di tutta Italia che rientrano nella storica manifestazione del Fai (Fondo ambiente italiano) che darà vita sabato 21 e domenica 22 marzo a "Giornate Fai di primavera 2015", giunta alla sua 23esima edizione che fino a questo momento ha coinvolto oltre 7.800.000 italiani
FASANO – Ci sono anche due siti di Fasano tra i 780 luoghi di tutta Italia che rientrano nella storica manifestazione del Fai (Fondo ambiente italiano) che darà vita sabato 21 e domenica 22 marzo a “Giornate Fai di primavera 2015”, giunta alla sua 23esima edizione che fino a questo momento ha coinvolto oltre 7.800.000 italiani.
Si tratta di Bordo San Marzo, situato in contrada Sant’Angelo, 33 e il museo della Casa alla fasanese sito in piazza Mercato vecchio, 3. Entrambi potranno essere visitati sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18. Per entrambi i luoghi visite guidate cura degli “Apprendisti ciceroni” di Fasano (degli istituti superiori Leonardi da Vinci e Gaetano Salvemini.
“Una grande festa di piazza dedicata ai beni culturali, un’occasione unica per scoprire luoghi normalmente inaccessibile sentirsi parte di una grande comunità unita dagli stessi valori e dallo stesso patrimonio culturale in cui si risiede la nostra identità – si
Il Fai si occupa di promuovere in concreto una cultura di rispetto della natura, dell'arte, della storia e delle tradizioni d’Italia e tutelare un patrimonio che è parte fondamentale delle nostre radici e della nostra identità. Sin dal 1975 ha salvato, restaurato e aperto al pubblico importanti testimonianze del patrimonio artistico e naturalistico italiano.
I dettagli della manifestazione saranno illustrati domani, sabato 14 marzo, in una conferenza stampa che si terrà presso l’Open Space del Comune di Lecce. Parteciperanno alla conferenza Daniela Bruno, archeologa e responsabile Ufficio Valorizzazione Beni del Fai; Loretta Martella, Responsabile Fai per l’abbazia di Santa Maria di Cerrate; Daniela Esposito, curatrice del progetto di restauro; Salvatore Bianco, funzionario responsabile per la provincia di Lecce della soprintendenza per i Beni archeologici della Puglia; Paul Arthur, direttore della scuola di specializzazione in Beni archeologici dell’Università del Salento.