"Il rapinatore ha puntato il fucile e il carabiniere ha esploso un colpo"
Il colonnello Nicola Conforti ricostruisce le concitate fasi dell'assalto armato alla tabaccheria di via Tevere, preceduto dalla tentata rapina alla gioielleria di corso Garibaldi. Due rapinatori arrestati in flagranza. Il terzo complice è da identificare
BRINDISI – “Uno dei rapinatori ha puntato l’arma e il carabiniere ha esploso un colpo, attingendolo di striscio alla tempia”. Il comandante provinciale dei carabinieri di Brindisi, Nicola Conforti, ha ricostruito le fasi concitate della rapina ai danni della tabaccheria di via Tevere (preceduta da quella alla gioielleria Fischetti di corso Garibaldi), che ha fatto vivere momenti di terrore ieri sera (25 gennaio) al rione Perrino.
Gli investigatori non nutrono dubbi sul fatto che i due assalti armati siano stati perpetrati dalla stessa banda composta da tre individui. Antonio Mangiulli, 27 anni, residente al rione Commenda, ed Emilio Valenti, 25 anni, sono stati arrestati da un’aliquota radiomobile mentre tentavano la fuga dopo aver svaligiato la tabaccheria. Il terzo complice, dileguatosi a bordo della Fiat Croma utilizzata per raggiungere gli obiettivi (successivamente abbandonata e data alla fiamme nelle campagne fra San Vito dei Normanni e Mesagne), è ancora da identificare.
E’ successo tutto nel giro di una quindicina di minuti. Intorno alle ore 18, i delinquenti hanno fatto irruzione all’interno della gioielleria di corso Garibaldi 12. Grazie alla reazione del titolare, i rapinatori sono fuggiti a mani vuote, non prima di esplodere un colpo di fucile che ha ferito leggermente al polpaccio un cliente (un dipendente dell’Onu curato sul posto dal personale del 118 e che ha rifiutato il trasporto in ospedale). Mentre la sala operativa della questura diramava la nota di ricerca dei rapinatori, una pattuglia della compagnia di Brindisi al comando del capitano Luca Morrone e del tenente Luca Colombari si trovava al rione Perrino, dove stava espletando un servizio antirapina.
“E’ stato – prosegue Conforti – tutto rapidissimo. I rapinatori escono e abbandonano la refurtiva. Uno dei militari scende subito dal lato del passeggero. Il rapinatore armato punta il fucile. Il militare esplode un colpo attingendolo di striscio alla tempia. Il ferito riesce a buttare il fucile nella macchina aprendo la portiera posteriore lato passeggero, ma il complice alla guida immediatamente scappa e i due non riescono a salire a bordo della vettura”. Un paio di militari, quindi, bloccano subito il ferito, mentre il terzo collega insegue per circa mezzo chilometro il suo complice, finché non lo blocca e ammanetta in una via adiacente.
Mangiulli (foto in basso) è stato subito trasportato in ospedale (dove è piantonato presso la stanza 100) con una ferita profonda circa mezzo centimetro sul cuoio capelluto, giudicata guaribile in 15 giorni. Sia lui che Valenti, di
Per quanto concerne i trascorsi dei due rapinatori, va detto che Mangiulli era incensurato. Valenti, invece, il 7 marzo 2014 era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare per una rapina commessa a Siena. Entrambi nelle prossime ore verranno sottoposti a interrogatorio per la convalida dell’arresto.
Si parla di
- Via Tevere
- rapina