Il punto di rottura dopo anni di tensioni: 36 famiglie dietro le sue imprese
E' stato dichiarato in arresto per sequestro di persona, minacce aggravate ed altro, ed è piantonato nel reparto di psichiatria dell'ospedale Perrino di Brindisi, l'imprenditore brindisino Pasquale Giurgola, il quale stamani in preda ad un forte stato depressivo ha tenuto sotto la minaccia delle armi il presidente dell'Autorità Portuale di Brindisi, Iraklis Haralambidis, e il segretario generale dell'ente, Salvatore Giuffrè
BRINDISI – E’ stato dichiarato in arresto per sequestro di persona, minacce aggravate ed altro, ed è piantonato nel reparto di psichiatria dell’ospedale Perrino di Brindisi, l’imprenditore brindisino Pasquale Giurgola, il quale stamani in preda ad un forte stato depressivo ha tenuto sotto la minaccia delle armi il presidente dell’Autorità Portuale di Brindisi, Iraklis Haralambidis, e il segretario generale dell’ente, Salvatore Giuffrè, al quale nel corso di una drammatica trattativa aveva poi consegnato una delle due pistole, mentre l’altra arma è stata consegnata al dirigente della Polizia di Frontiera, Salvatore De Paolis, per ricadere subito dopo in uno stato di prostrazione profonda e di pentimento.
“Non era lui”, ha commentato il funzionario, che ora si sta occupando della relazione sulla vicenda per il pm di turno alla procura, il sostituto procuratore Raffaele Casto. E vedere un uomo forte e determinato come Lino Giurgola piegato sino a questo punto dalla situazione di stress in cui è costretto ad operare da anni, è stato uno shock per tanti, a cominciare dai suoi dipendenti. Nelle tre imprese dell’imprenditore brindisino che questa mattina ha ceduto drammaticamente ad un peso psicologico divenuto progressivamente sempre più insopportabile, lavorano 36 persone, trentasei famiglie che da alcune ore sono a loro volta sottoposte ad una improvvisa incertezza per il futuro, e di fronte al dubbio di essere in grado di affrontare i propri bisogni (Nella foto, Pasquale Giurgola).