Cronaca

La proposta: "I militari del San Marco in strada accanto alle forze dell'ordine"

I militari del Battaglione San Marco per strada a dar manforte alle forze dell'ordine per garantire maggiore sicurezza nella provincia di Brindisi. È l'idea/proposta dell'onorevole Nicola Ciracì (Cor)

BRINDISI - I militari del Battaglione San Marco per strada a dar manforte alle forze dell'ordine per garantire maggiore sicurezza nella provincia di Brindisi. È l'idea/proposta dell'onorevole Nicola Ciracì (Cor) che da lunedì 15 agosto sarà impegnato in un tour nei presìdi istituzionali, partendo dalle carceri per proseguire con il Cara/Cie e le caserme e i commissariati del Brindisino, al fine di ascoltare i problemi delle forze dell'ordine per poi redigere un report da consegnare al premier Renzi e al ministro Alfano.

“Intanto – si legge in una nota del’ufficio stampa di Ciracì - una possibile soluzione-tampone sarebbe, appunto, quella d'impiegare i soldati nel presidiare il territorio almeno durante il periodo estivo, scongiurando anche danni collaterali al comparto turistico. Ciò, da una parte perché lo Stato dimostri di essere vigile e presente, dall'altra per contrastare i fenomeni di micro e macro-criminalità e, non secondariamente, per prevenire eventuali minacce terroristiche.

"Quel che ultimamente sta accadendo a Ceglie Messapica e più in generale nella provincia di Brindisi - dichiara Ciracì - non può e non deve farci dormire sonni tranquilli, non è possibile restare indifferenti e inermi dinanzi a omicidi, rapine, furti e violenze di ogni genere, senza contare il fenomeno del terrorismo di matrice islamista cui, come e più di tanti altri, siamo ormai esposti".

"Siccome le nostre forze dell'ordine, dalla cui parte sono da sempre apertamente schierato, vivono un momento di difficoltà non certo per loro responsabilità - prosegue - sarebbe opportuno che intervenissero in loro soccorso, secondo un basilare principio mutualistico, lo Stato e l'esercito: e, allora, uno Stato attento e prudente non può, in periodi come questo, non inviare sul campo i suoi uomini e donne in armi, la cui tangibile presenza accrescerebbe notevolmente la percezione di sicurezza da parte dei cittadini".

"Mi auguro - aggiunge il deputato - che una volta tanto il ministro Alfano, dopo aver ignorato i miei precedenti e formali appelli, accolga quest'altro: io sono del parere che non si debba aspettare la tragedia prima di muoversi e di adottare provvedimenti degni, adeguati e consoni a un Paese civile e, di conseguenza, sicuro, nel quale cioè tutti, dai turisti agli autoctoni, compresi ovviamente gli operatori commerciali, possano continuare a godere tranquillamente di quell'esistenza libera e, specie nei periodi di vacanza, spensierata che meritano".

"Se non si fa questo - conclude Ciracì - poi non ci si deve lamentare: io sono per la sicurezza e per la prevenzione, mentre questo governo da che parte sta? La criminalità, di qualunque matrice essa sia, va presa di petto, quindi facciamolo!"


Si parla di