Omicidio per gelosia, pm: "ergastolo per l'assassino, condanne per chi lo ha aiutato"
Hanno posizione marginale nel processo, ma secondo l'accusa avrebbero aiutato un presunto assassino a nascondersi. E' per questo che anche per loro i pm della procura di Lecce hanno chiesto oggi la condanna.
BRINDISI - Hanno posizione marginale nel processo, ma secondo l’accusa avrebbero aiutato un presunto assassino a nascondersi. E’ per questo che anche per loro i pm della procura di Lecce hanno chiesto oggi la condanna nell’ambito del processo con rito abbreviato che si sta celebrando per l’omicidio di Gianfranco Zuccaro, 37 anni, avvenuto a San Cesario per motivi passionali. Ne risponde Lorenzo Arseni, 47enne difeso da Ladislao Massari, per cui è stato chiesto il carcere a vita (considerati gli sconti previsti dal rito).
I pubblici ministeri Antonio De Donno e Roberta Licci hanno anche invocato una pena di 2 anni e 8 mesi per Antonio De Marco, 45enne di Torchiarolo, 1 anno e quattro mesi per Federica Ferrara, 27 anni, di Brindisi; 2 anni e quattro mesi per Maurizio Manfreda, 43 anni, di Brindisi; 2 anni per Agata Rollo, 53 anni, di San Cesario; 1 anno e quattro mesi Italo Cleopazzo, 65 anni, di San Cesario. L’accusa nei loro confronti è di favoreggiamento. Secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbero favorito e agevolato la latitanza dell’assassino (fornendogli alloggio e schede telefoniche).
Conoscendo la fama del 37enne, un uomo prestante fisicamente e, a suo dire, violento, avrebbe deciso di portare con sé una pistola. La conversazione tra i due sarebbe poi proseguita all’esterno dell’attività commerciale: Zuccaro avrebbe inizialmente negato ogni contatto con la compagna dell’arrestato. L’omicidio, a dire di Arseni, non avrebbe alcun mandante e nessuna modalità mafiosa, per l’accusa invece è aggravato dalla premeditazione oltre che dalle modalità mafiose. Tra una settimana discuterà l’avvocato Massari. Poi la sentenza del gup che giudicherà allo stato degli atti.