Screti pensa alla libertà dopo aver confessato la tangente a Consales
La difesa pronta a chiedere il patteggiamento condizionato alla scarcerazione: è agli arresti dal 6 febbraio. Ipotesi analoga per l'ex sindaco: domani giornata della verità perché potrebbe arrivare il parere della Procura. Intanto diventa definitivo il divieto per la società Nubile
BRINDISI – Per l’accusa mossa dalla Procura, l’imprenditore Luca Screti e l’ex sindaco Mimmo Consales sarebbero stati legati da una tangente di almeno 30mila euro, il primo corruttore e l’altro corrotto, e i due interrogatori resi dagli indagati sarebbero sì di confessione della mazzetta maturata nel settore dei rifiuti, ma con sfumature differenti. Identiche, invece, le richieste di scarcerazione che sembrano passare da un’istanza di patteggiamento della pena ad almeno tre anni per chiudere i conti con la giustizia e lasciarsi alle spalle la storia dell’impianto di Cdr.
Si immaginava una confessione da parte dell’imprenditore, era ipotizzabile tenuto conto del fatto che all’esito del primo interrogatorio aveva ottenuto i domiciliari nella sua villa, ma la conferma delle ammissioni rispetto all’accusa di corruzione sono arrivate solo in seguito, quando il gip ha deciso di applicare la misura interdittiva per la Nubile (rappresentata dall’avvocato Giuseppe Guastella) e ha riportato alcuni brevi passaggi dei verbali di interrogatorio per spiegare le motivazioni alla base dell’accoglimento della richiesta della procura a cui ha riconosciuto l’intuizione di aver subito individuato il legame tra il privato e il sindaco sul fronte dei rifiuti. E’ scritto nell’ordinanza con cui è stato applicato il divieto alla società di contrattare con la Pubblica amministrazione per un anno e il divieto, di pari durata, di esercitare l’attività nel settore dei rifiuti avendo “agito in maniera spregiudicata per tre anni e tre mesi, dal luglio 2012 a ottobre 2015” nell’esercizio dell’impianto di Cdr di proprietà del Comune di Brindisi. La misura è diventata definitiva non essendo stata impugnata.
Nessuno dopo l’ex segretario particolare di Consales, Cosimo Saracino, l’unico – a quanto pare – a chiedersi come mai arrivassero in busta dei soldi per il sindaco, consegnati dal commercialista di Screti, Massimo Vergara, anche lui arrestato e subito scarcerato dopo l’interrogatorio nel quale ha dimostrato un “atteggiamento collaborativo”.
L’imprenditore ha consegnato ai pm anche la conferma sulla provenienza di quelle provviste di denaro affermando che si trattava del suo compenso da amministratore unico della Nubile, cementando quindi ancor di più l’intuizione dei magistrati.
Per l’ex sindaco quella di domani sembra la giornata della verità. Potrebbe arrivare una risposta dai pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani (in foto) all’istanza di remissione in libertà.