Scu, la Dda chiede il ritorno in carcere degli imputati e ricorre al Riesame
L’Antimafia impugna la scarcerazione per Mazzotta, Pagliara, D’Amato, Leuzzi e Bagordo: rimessi in libertà dal gip
BRINDISI – I pubblici ministeri dell’Antimafia di Lecce chiedono il ritorno in carcere per cinque brindisini, imputati nell’inchiesta Omega bis, con l’accusa di essere stati affiliati alla Sacra Corona Unita, e rimessi in libertà dal giudice di fronte al quale è in corso il processo con rito abbreviato.
Il ricorso al Riesame
L’accusa
Sono tutti accusati di aver fatto parte dell’associazione mafiosa denominata Sacra Corona Unita (Scu) considerata operante nel territorio della provincia di Brindisi attraverso una serie di ramificazioni in alcuni comuni. Secondo i rappresentanti della pubblica accusa, al di là dei gravi indizi di colpevolezza già evidenziati tanto nella prima, quanto nella seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere, restano le “esigenze cautelari”. Concreti e attuali sono stati definiti i pericoli di reiterazione del reato e per questo è stato è stato impugnato il provvedimento con il quale il giudice per l’udienza preliminare ha accolto le istanze presentate e discusse dagli avvocati difensori nelle scorse settimane.
L’inchiesta
La notizia del ricorso al Riesame da parte dei pm arriva alla vigilia della sentenza del processo con rito alternativo scelto dai cinque imputati, così come dalla maggior parte dei brindisini coinvolti nell’inchiesta Omega bis. Il primo blitz risale al 2016, gran parte degli indagati tornò successivamente in libertà su pronuncia del Riesame nel mese di gennaio 2018. Il collegio evidenziò un difetto sostanziale nel provvedimento del gip rilevando la mancanza di autonoma motivazione, così come contestato dai difensori. Il caso fu al centro di una ispezione ministeriale.
Le indagini dei carabinieri hanno ricostruito l’esistenza e l’operatività di due gruppi, considerati inseriti in contesti mafiosi, con affiliati nei comuni di San Donaci e Cellino San Marco, facenti capo rispettivamente a Piero Soleti ed ai fratelli Carlo e Pietro Solazzo, detti cacafave. Secondo l’accusa sarebbero stati “attivi nel settore del traffico di sostanze stupefacenti” e avrebbero avuto anche la “disponibilità di armi da fuoco per imporre la loro egemonia”.
Il processo in abbreviato
Processo abbreviato anche per: Antonio Francesco De Luca, detto "ticitone", 26 anni, di San Pietro Vernotico, per il quale sono stati invocati otto anni; Saverio Elia, 39 anni, di San Pietro Vernotico, 10 anni; Marco Ferulli, 44 anni, originario di Catania ma residente a San Pietro, 12 anni; Francesco Francavilla, 37 anni, di San Pietro Vernotico, otto anni; Cosimo Fullone, 40 anni, di Mesagne, 12 anni; Cristian Gennari, 30 anni, di Mesagne, 12 anni; Francesco Giannotti, 30 anni, di Mesagne, otto anni; Giuseppe Giordano, 46 anni, di San Pietro Vernotico, sette anni.
E ancora per processo con rito abbreviato per: Davide Goffredo, 36 anni, di San Pietro Vernotico, per il quale il pm ha chiesto la condanna a otto anni di reclusione; Luca Goffredo, 38 anni, di San Pietro Vernotico, sette anni; Paolo Golia, 34 anni, di San Pietro Vernotico, sei anni; Hajdari Gennaro, 34 anni, di Palermo, undici anni; Stefano Immorlano, 36 anni, di Campi Salentina, otto anni; Gabriele Ingusci, 37 anni, di Nardò, otto anni; Fausto Lamberti, 38 anni, di Campi Salentina, nove anni; Antonio Brando Lutrino, 39 anni, di Ostuni, otto anni; Abbreviato, inoltre, per: Umberto Nicoletti, 40 anni, di Lecce, con richiesta di pena a dieci anni; ; Marco Pecoraro, 37 anni, residente in Germania, 20 anni; Cosimo Perrone, 34 anni, di San Pietro Vernotico, sette anni; Giuseppe Perrone detto “Barabba”, 45 anni, di San Pietro Vernotico, 12 anni; Daniela Presta, 40 anni, di Mesagne, otto anni; Gianluca Re, 38 anni, nato in Germania, nove anni; Raffaele Renna, 48 anni, nato a Mesagne, detto Puffo, sei anni più 30mila euro di multa; Daniele Rizzo, 40 anni, di San Pietro Vernotico, sei anni; Saverio Rizzo, 51 anni, di Cellino San Marco, sette anni; Giuseppe Saponaro, 35 anni, di Mennigen (Germania), cinque anni e sei mesi; Antonio Saracino, 41 anni, di Mesagne, 20 anni; Valtere Scalinci, 42 anni, di Albstad-Ebingen (Gernamia), otto anni; Carlo Solazzo, 41 anni, di San Pietro Vernotico, 20 anni di reclusione; Pietro Solazzo, 38 anni, San Pietro, 20 anni; Pietro Soleti, 52 anni, di San Pietro Vernotico, 20; Nicola Taurino, 25 anni, di San Pietro Vernotico, dieci; Andrea Vacca, 42 anni, di San Pietro Vernotico, dieci; Cosimo Vitale, 28 anni di Campi Salentina, 12 anni. La sentenza è attesa prima della pausa estiva, salvo rinvii, dettati dalla prosecuzione delle udienze per le arringhe difensive.