La magistratura sequestra la discarica di Autigno: ora è emergenza vera
Invece dello sblocco della discarica di rifiuti solidi urbani di Autigno, di proprietà del Comune di Brindisi e al servizio dell'intera provincia, è arrivato il decreto di sequestro preventivo da parte del giudice delle indagini preliminari Paola Liaci, nell'ambito delle indagini dirette dal sostituto procuratore Valeria Farina Valaori. Il provvedimento è stato eseguito stamani dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce
BRINDISI – Invece dello sblocco della discarica di rifiuti solidi urbani di Autigno, di proprietà del Comune di Brindisi e al servizio dell’intera provincia, è arrivato il decreto di sequestro preventivo da parte del giudice delle indagini preliminari Paola Liaci, nell’ambito delle indagini dirette dal sostituto procuratore Valeria Farina Valaori. Il provvedimento è stato eseguito stamani dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce (video). L’attività della discarica, in gestione all’impresa Nubile, era stata sospesa dalla Regione Puglia dopo una relazione di Arpa Puglia che evidenziava una serie di difformità rispetto all’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata a suo tempo, e varie criticità. Ma ora è emerso anche altro.
In particolare, non veniva garantita l'idonea copertura giornaliera dei rifiuti; non veniva effettuato un adeguato stoccaggio ed abbancamento dei rifiuti; vi era costante presenza di percolato nei lotti in esercizio ed in quelli non operativi; risultava inadeguato il sistema di protezione dei rifiuti mediante teli; inadeguato anche il sistema di canalizzazione e raccolta delle acque meteoriche, sia sui lotti in esercizio sia su quelli non operativi; non erano presenti adeguate garanzie finanziarie fideiussorie; erano state realizzate nuove opere in assenza delle previste autorizzazioni; sono risultate contaminate le acque dei pozzi spia per le quali sono state effettuate specifiche attività di monitoraggio da parte dell’Arpa, dalle quali è emerso che le acque di falda risultano inquinate per il superamento dei limiti tabellari con riferimento al nichel, al ferro, al manganese.
Per il conferimento dei rifiuti dei venti Comuni della provincia di Brindisi adesso è vera emergenza. Dovrà essere la Regione Puglia a trovare una soluzione rapida, come è stato fatto per i Comuni di intere aree del Barese che sono stati autorizzati a scaricare ad Autigno. L'ipotesi principale è quella di proseguire con il conferimento presso la discarica di rifiuti speciali non pericolosi di Formica Ambiente, ma occorrerà riscrivere gli accordi con i problemi conseguenti di tempi, e probabilmente anche di fidejussioni. La discarica era stata chiusa il 12 marzo dalla stessa Regione per i motivi già riassunti, e proprio quel giorno ad Autigno si trovavano anche il comandante del Noe, il maggiore Nicola Candido, ed i suoi uomini. Non per per caso, evidentemente.
E chiarezza sarà fatta. Sull'intero sistema del ciclo dei rifiuti a Brindisi c'è anche una lunga e complessa indagine della Digos con la procura della Repubblica (il magistrato inquirente è il pm Milto De Nozza),e in parte con la Dda di Lecce. Certamente i due filoni investigativi, quello della polizia e quello del Noe, si riveleranno sinergici e complementari. Troppe le domande che attendono una risposta, a partire da un fatto: a Brindisi l'appalto per la raccolta dei rifiuti copre solo l'area urbana ma non la vastissima zona industriale e quella dei centri commerciali, rifiuti che per lunghi anni sono finiti nella discarica di Autigno anche quando c'era già la Nubile, e solo dopo alcune modifiche di legge che trasferivano ai gestori degli impianti una serie di oneri di vigilanza, questi carichi sono stati dirottati verso un impianto privato di una provincia vicina, inutile dirlo a costi molto più alti.