Dopo aver parlato di Brindisi, Emiliano venga ad ascoltare la città
Molti hanno letto con attenzione il comunicato del presidente della Regione Puglia, ieri sera, che riassume ciò che ha detto nella sua audizione davanti alla Commissione parlamentare antimafia, durata un'ora e 20 minuti. Nel comunicato, la parte preminente è quella dedicata alla situazione di Brindisi, dove la giunta regionale è convocata per il 2 marzo
Molti hanno letto con attenzione il comunicato del presidente della Regione Puglia, ieri sera, che riassume ciò che ha detto nella sua audizione davanti alla Commissione parlamentare antimafia, durata un’ora e 20 minuti. Nel comunicato, la parte preminente è quella dedicata alla situazione di Brindisi, mentre il governatore sfiora solamente quelle molto più gravi di Foggia e di Bari, di cui i pugliesi e i brindisini seguono le vicende attraverso i notiziari televisivi e i giornali, dalle sparatorie tra la gente, alle reti estorsive che controllano interi quartieri nel capoluogo di regione, allo sfruttamento intensivo degli immigrati attraverso le agromafie in Capitanata, alle faide infinite della criminalità organizzata del Gargano. Certamente situazioni non meno gravi ed inquietanti di ciò che è avvenuto a Brindisi sino al crollo dell’amministrazione Consales.
Dal comunicato emerge una difesa da parte di Emiliano, a tutto campo, di ciò che egli ha messo in atto per contrastare le infiltrazioni di interessi illeciti nella pubblica amministrazione a Brindisi, dal commissariamento del Partito democratico della città, alla richiesta di esclusione dalla giunta di due assessori, quello all’Urbanistica Pasquale Luperti, e quello all’Ambiente Antonio Monetti, seguita dalla richiesta a Consales dell’azzeramento dell’intera giunta, ed infine – poco tempo prima dell’intervento della magistratura – dalla cessazione dell’appoggio del Pd alla stessa amministrazione comunale.
Sino a quel momento, bisogna lavorare per risalire la china, e a Brindisi, nella città legale (quella illegale è ancora vasta e non risanata per responsabilità politiche e amministrative) prevale l’idea che ciò possa avvenire solo con un radicale cambio di classe dirigente al Comune, quindi nelle liste. Il secondo passo deve essere quello della ricostruzione dei rapporti tra la città, la sua economia, le sue problematiche territoriali, e la Regione Puglia, fortemente penalizzati negli ultimi due anni dal deterioramento delle relazioni tra il governatore Michele Emiliano, anche segretario regionale del Pd, il sindaco Mimmo Consales e i sostenitori palesi o occulti dello stesso, che tutti si augurano non siano messi più in condizione di avere parola nelle decisioni e nelle scelte future del Pd e del governo della città, nessuno escluso.
A Brindisi società, imprese e lavoratori sono il prodotto di una società che bene o male si può definire industriale, con le contraddizioni di cui abbiamo parlato diffusamente (molto bene Vittorio Bruno Stamerra su questo giornale recentemente), che ha enormi problemi di risanamento ambientale e di riequilibrio urbanistico (Emiliano ha ricordato il caso Goggi in cui BrindisiReport è stato il solo giornale a schierarsi decisamente contro l’amministrazione Consales), ma proprio per questo, per la presenza di importanti infrastrutture come il porto e l’aeroporto, è anche più laica, piena di cicatrici e con grandi potenzialità di ripresa. Qualche esempio? Il futuro produttivo dell’industria aerospaziale in Puglia si decide tra Brindisi e Grottaglie. Anche quello della chimica. E quello dell’energia. E la nuova Autorità di sistema portuale dell’Adriatico Meridionale, se vorrà davvero crescere, non potrà non ragionare su cosa fare dei cinque milioni di metri quadrati del porto di Brindisi, il più grande del nuovo sistema.
La cosa non è così semplice. Lo sa benissimo anche il governatore Michele Emiliano. Pertanto la sfida è questa. Ora è il momento di dedicarsi a Brindisi. Questa città non vede l’ora di essere messa in condizione di fare la propria parte in Puglia. Emiliano riservi un giorno intero (una proposta che questo giornale aveva lanciato non molte settimane fa), al di là della campagna elettorale, a ragionare con le imprese, i sindacati e le forze politiche del capoluogo, acquisendo conoscenze e assumendo impegni per il porto, le questioni industriali sul tappeto (chimica, situazione delle imprese metalmeccaniche ed edili, aerospazio), le bonifiche, il percorso del nuovo Piano urbanistico generale, la sanità e la salute, il recupero della costa, il destino della Cittadella della Ricerca e dell’università, la sorte del nostro museo e delle nostre biblioteche. Prima della riunione della giunta regionale convocata a Brindisi per il 2 marzo, naturalmente.