Soppressione Authority, consiglio compatto: "Nessuna subalternità a Bari"
La soppressione dell'Autorità portuale di Brindisi non è una sciagura per i due parlamentari del Pd, il senatore Salvatore Tomaselli e la deputata Elisa Mariano, che hanno partecipato alla seduta monotematica del consiglio comunale di Brindisi convocata stamani per mettere in chiaro la contrarietà di tutti i gruppi consiliari al piano di riordino del sistema nazionale delle Autorità portuali
BRINDISI – La soppressione dell’Autorità portuale di Brindisi non è una sciagura per i due parlamentari del Pd, il senatore Salvatore Tomaselli e la deputata Elisa Mariano, che hanno partecipato alla seduta monotematica del consiglio comunale di Brindisi convocata stamani per mettere in chiaro la contrarietà di tutti i gruppi consiliari al piano di riordino del sistema nazionale delle Autorità portuali che domani (29 agosto) potrebbe approdare sul tavolo del Consiglio dei ministri, nell’ambito del così detto decreto legge “Sblocca Italia”.
L’accorpamento all’Authority di Bari (una delle 15 che dovrebbe sopravvivere alla riforma della legge 84/94 sulla portualità), ormai, non può essere eluso. L’ordine del giorno approvato quest’oggi all’unanimità, quindi, punta anche a restituire un ruolo di centralità al porto di Brindisi, nel nuovo
L’ordine del giorno messo poi ai voti contiene un’integrazione in cui si chiede di tutelare la centralità del porto di Brindisi rispetto quello di Bari, in considerazione dell’eventuale accorpamento. I consiglieri comunali manifestano infatti: “L’assoluta necessità – si legge nell’integrazione di cui prima – di salvaguardare per intero la autonomia del porto di Brindisi nella gestione di tutte le risorse rinvenienti dalle proprie attività da riservare alla unica ed esclusiva destinazione agli investimenti, sul porto di Brindisi stesso”. Non solo. Il documento concepito dalle assisi invita anche il governo a tenere conto “che i dati finanziari ed economici (in bilancio e traffici) confermano che il porto di Brindisi può condizionare la titolarità di porto principale rispetto al porto di Bari”.
Visto che la soppressione dell’Authority di Brindisi è ormai alle porte e non si potrà fare nulla per evitarla, insomma, il consiglio comunale si batte affinché il porto di Brindisi non diventi subalterno a quello di Bari. I fallimentari risultati prodotti nell’ultimo ventennio dall’Autorità portuale, del resto, sono stati rimarcati non solo da Tomaselli e dalla Mariano (gli unici parlamentari brindisini che hanno raccolto l’invito del presidente del consiglio comunale, Luciano Loiacono) ma anche dal consigliere regionale Euprepio Curto, presente in aula insieme ad altri tre rappresentanti locali delle assisi regionali: Maurizio Friolo, Giovanni Epifani, Antonio Scianaro.
“Immaginare – prosegue Tomaselli - che la governance dell’autorità portuale ne possa avere 13 o 14 non credo sia una bestemmia. Ma non ci sottrarremo a cogliere nel rapporto con il governo i margini, non amplissimi, per poter modificare l’impostazione con cui il governo presenterà il decreto legge. Però – conclude il senatore del Pd - dobbiamo essere pronti a stare dentro a un processo di fortissima innovazione istituzionale, che riguarda un settore in cui la nostra amministrazione comunale ha dato cattiva dimostrazione negli ultimi 20 anni”.
La Mariano afferma di non condividere la difesa dell’Autorità portuale sostenuta dal consiglio comunale di Brindisi. “Se ci fosse stato un metodo più condiviso di riflessione – dichiara la deputata di San Pietro Vernotico - avremmo avuto il tempo sufficiente di misurare la distanza rispetto alle
Critico nei confronti del consiglio comunale (ma tali criticità verranno poi smussate dall’integrazione approvata al termine della seduta) si mostra anche Eupreprio Curto. “Mi sarei aspettato qualcosa di più. Quando si scende in campo per difendere un’istituzione come l’Autorità portuale – afferma Curto - si dovrebbe motivare anche il perché si convoca il consiglio comunale allargato. Sarebbe stata una splendida occasione per un consuntivo su che cosa sia stata l’Autorità portuale a Brindisi negli ultimi 20 anni. Chiedo – conclude Curto - un’analisi approfondita in maniera costruttiva”.
I rilievi mossi da parlamentari e consiglieri regionali lasciano il segno. E’ il sindaco, allora, a chiarire la posizione del consiglio comunale. “Nessuno immagini – dichiara il primo cittadino - che la posizione del consiglio comunale di Brindisi sia la posizione di chi si limita a dire che non vogliamo l’accorpamento. Le forze di maggioranza e opposizione hanno le idee ben chiare su come il porto può andare a vanti e svilupparsi, sia pure nella diversità delle posizioni che potrebbero emergere durante il dibattito”.
Alla fine, dunque, il consiglio comunale esprime un no compatto contro il piano di riordino delle autorità portuali, pur nella consapevolezza che i giochi sono ormai fatti.