“Iurlaro e Pisicchio arrivano tardi: Valente resta commissario sino a gennaio”
Il sindaco Consales dopo le interrogazioni dei parlamentari: "Chi vuole il greco resti a casa, farò le barricate". "La politica va tenuta fuori: con Haralambidis ha fatto disastri, vedasi il caso Grimaldi"
BRINDISI – “Mi auguro che l’interesse dei parlamentari Iurlaro e Pisicchio sul nostro porto sia finalizzato a trovare la soluzione migliore per lo scalo, ma arrivano tardi: la riforma che porterà alla nuova Authority sarà pronta entro novembre e comunque il comandante della capitaneria Mario Valente rimane commissario sino a gennaio, per cui tutto il resto è discorso che non trova legittimazione, specie nel caso in cui dovesse portare a commettere gli errori del passato, come Haralambidis, il peggio che poteva capitare a Brindisi, per cui se qualcuno pensa al ritorno del greco, si sbaglia. Io farò le barricate”.
Dal sindaco Mimmo Consales arriva una risposta alle domande che da Forza Italia con il senatore Pietro Iurlaro e da Iniziativa democratica-Api con Pino Pisicchio, presidente del gruppo Misto (dove è approdato una volta lasciato il Centro democratico), sono state sollevate al ministro Graziano Del Rio sul futuro immediato del porto, ora affidato al capitano di vascello Valente, nominato commissario alla scadenza del mandato di Iraklis Haralambidis. Nomina arrivata poco prima che il comitato portuale convocato dal presidente in regime di prorogatio si pronunciasse sulla concessione ventennale delle banchine di Punta delle Terrare alla compagnia Grimaldi.
Da qui la richiesta al ministro per capire se e quali iniziative intenda assumere. Ma Consales che il mese scorso in Consiglio comunale avanzò qualche dubbio sulla chiamata di Angrisano rivolta a Valente, arrivando a parlare di una sorta di complotto che avrebbe potuto danneggiare il porto di Brindisi, adesso ha le sue certezze. E le riferisce in crescendo, prima in maniera diplomatica, poi con maggiore enfasi, sino a lanciare una sorta di dichiarazione di guerra rivolta a chi deve capire, per il ruolo ricoperto.
“Il sottoscritto vuole per il porto una soluzione che sia effettivamente la migliore possibile”, dice al telefono il primo cittadino di Brindisi. “Ed è quello che sostengono i due parlamentari, ma mi permetto di affermare che arrivano fuori tempo massimo, dal momento che il discorso del nostro scalo non può esulare dalla riforma su cui sta lavorando il ministero con l’obiettivo di arrivare a un’Autorità portuale di sistema della Puglia”. Brindisi sarà accorpata a Bari e a Taranto, alla guida della nuova realtà ci sarà un nome scelto dallo stesso ministero e il neo presidente procederà alla nomina dei direttori, uno per ognuno dei tre porti, a cui saranno riconosciuti compiti esecutivi e non già decisionali.
Di recente il nome del docente universitario rimbalza spesso come possibile direttore del porto di Brindisi: vero è che l’ormai ex presidente dell’Authority si vede spesso in città, dove starebbe in procinto di avviare uno studio di consulenza. Ma Haralambidis e il porto, per il sindaco, non possono più avere coesistenza: “Io sono pronto a fare anche le barricare contro un eventuale ritorno, così come contro chi dovesse sostenerlo, per cui l’uno e gli altri farebbero bene a starsene a casa”.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, a quanto pare già colmo, rimanda al caso Grimaldi e alla richiesta della compagnia di navigazione di una concessione della durata di venti anni delle banchine di Punta delle Terrare, con esonero, per tutta la durata, dell’obbligo di versare i diritti portuali. Nonostante il parere non favorevole (obbligatorio, ma non vincolante) della commissione consultiva locale alle autorizzazioni di terminalista e impresa portuale richieste sempre dal gruppo napoletano. Consales, infatti, ha sempre detto no perché una simile concessione porterebbe alla creazione di un monopolio in favore di Grimaldi, con lesione per gli altri operatori portuali.