La Regione cede le sue quote, Provincia ora socio di maggioranza della Stp
Oggi è stato siglato il protocollo d’intesa tra la Regione Puglia, con l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Giovanni Giannini, e l’amministrazione provinciale di Brindisi con il presidente della Provincia incaricato, Maurizio Bruno, per la cessione della partecipazione detenuta dalla stessa Regione nella Società Stp di Brindisi SpA.
BARI - Oggi è stato siglato il protocollo d’intesa tra la Regione Puglia, con l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Giovanni Giannini, e l’amministrazione provinciale di Brindisi con il presidente della Provincia incaricato, Maurizio Bruno, per la cessione della partecipazione detenuta dalla stessa Regione nella Società Stp di Brindisi SpA. L’intesa ha dato esecuzione alla legge finanziaria 2008 che aveva disposto l’obbligo per le Regioni di dismettere le partecipazioni possedute in società aventi per oggetto la produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali.
Con la successiva L.R. n. 14/2011, la Regione Puglia ha proceduto così, intendendo non più strategiche le partecipazioni nelle società di trasporto pubblico nelle società “Stp Terra d’Otranto di Lecce” e “Stp Brindisi”. Il tutto in attuazione dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, che consentono di derogare alla rigida ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni in virtù del cosiddetto criterio della “dimensione degli interessi”. Il trasferimento della partecipazione azionaria non ha comportato oneri a carico della Regione, anzi, ha consentito di dare inizio a quel processo di rinnovamento nell’ambito dell’organizzazione e del governo del settore dei servizi di trasporto pubblico locale, che vede il riordino dei servizi pubblici locali in Ambiti Territoriali Ottimali (Ato)
“L’organizzazione in ambiti, infatti, contribuisce a rafforzare le capacità di programmazione delle regioni e degli enti locali, e ad evitare il possibile conflitto di interessi tra enti locali e gestori. Gli Ato rappresentano l’unità minima di organizzazione dei servizi – prosegue Giannini - al fine di realizzare obiettivi di efficienza, efficacia, economicità, trasparenza e sostenibilità sociale e ambientale, sulla base degli indirizzi della programmazione regionale per rendere il servizio pubblico locale sempre più aderente alle esigenze del cittadino, attraverso forme di efficientamento con le quali si realizzano anche forme di economia e contenimento della spesa”.