Eni, a Brindisi arriva l'ad De Scalzi ma dribbla le istituzioni. L'ira di Consales
L'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, arriva a Brindisi in visita al petrolchimico consortile dove operano tre società del gruppo (Versalis, Syndial ed Enipower) ma sul carnet non ha alcun incontro istituzionale, e il sindaco si arrabbia, dopo mesi di polemiche sui malfunzionamenti dell'impianto di cracking, di accensioni delle torce di emergenza, di incertezza sul sistema degli appalti e sui programmi dello stesso Eni per il futuro dello stabilimento
BRINDISI - L'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, arriva a Brindisi in visita al petrolchimico consortile dove operano tre società del gruppo (Versalis, Syndial ed Enipower) ma sul carnet non ha alcun incontro istituzionale, e il sindaco si arrabbia, dopo mesi di polemiche sui malfunzionamenti dell’impianto di cracking, di accensioni delle torce di emergenza, di incertezza sul sistema degli appalti e sui programmi dello stesso Eni per il futuro dello stabilimento.
Eni ricorda – ma i brindisini lo sanno già – che tra maggio e giugno scorsi il cracker è stato al centro di attività di manutenzione generale programmata con interventi di consolidamento affidabilità, integrità impianti e Hse, per un investimento complessivo di circa 45 milioni di euro. La fermata generale ha rappresentato un’opportunità anche per il sistema dell'indotto dell'area brindisina, in quanto ha coinvolto una media giornaliera di 75 imprese, con picchi di mille persone impegnate nei cantieri, afferma Eni nella nota sulla visita di De Scalzi.
Centrale Enipower fiore all’occhiello - Ma a Brindisi c’è anche la più grande termoelettrica di Enipower, tre gruppi a ciclo combinato cogenerativo ad elevato rendimento, che per la produzione utilizza esclusivamente gas naturale e gas di petrolchimico. L'impiego di questi combustibili, unito alla adozione di turbine a gas equipaggiate con bruciatori di ultima generazione (Dry low nox) - spiega il comunicato dell’Eni - consente all'impianto di garantire un bassissimo livello di emissioni (CO2). Inoltre, la centrale di Brindisi ha ottenuto la certificazione ambientale Iso 14001 nonché più recentemente la certificazione Iso 50001 relativa alla efficienza energetica.
Malgrado le accensioni delle torce e i malfunzionamenti del cracking, per De Scalzo "lo stabilimento di Brindisi ha raggiunto risultati eccellenti in campo dell'efficienza operativa, ma anche dell'ambiente e della sicurezza. Per confermare nel tempo queste performance è necessario mantenere sempre alta l'attenzione e non abbassare la guardia perché' nel campo della sicurezza è proprio quando si pensa di avere raggiunto il livello massimo, che si rischia di sottostimare il pericolo e di commettere gli errori più tragici. Oggi sono qui, non solo per sottolineare gli ottimi risultati raggiunti ma per continuare la sensibilizzazione e confermare l'impegno di Eni su un tema cruciale per tutti noi".
Il sindaco di Brindisi ricorda che le istituzioni locali hanno aspettato “con pazienza che i vertici del gruppo Eni rispondessero alle nostre sollecitazioni relative alle richieste garanzie in campo ambientale, a partire dall’anomalo funzionamento delle torce. Abbiamo ottenuto qualche dialogo con personaggi con scarso potere decisionale e soprattutto una serie di rinvii”. Ed ora che a Brindisi arriva De Scalzi, lo stesso, dice ancora Consales, “ha pensato bene di rimanere trincerato all’interno dello stabilimento, evitando il tanto auspicato confronto con il territorio (istituzioni, associazioni imprenditoriali e sindacati) e non avvertendo neanche il garbo istituzionale di far notiziare della sua presenza il primo cittadino”.
L’avvertimento di Consales - “Se questo è il rapporto che intendono avere con Brindisi ne prendiamo atto e ci regoleremo di conseguenza. Partiamo, ad esempio, proprio dalle torce per dire con chiarezza che non tollereremo oltre la ormai cronica mancanza di chiarezza circa il funzionamento anomalo che allarma così tanto la nostra popolazione”, avverte il sindaco. “E non ci bastano i semplici dati ambientali: assume una importanza vitale anche l’impatto in termini di immagine che queste torce hanno con la città quando si registrano le sfiammate. I sistemi per evitare che ciò avvenga ci sono e vengono applicati già in altri siti dello stesso gruppo Eni. Brindisi non è e non sarà da meno nel pretendere che ci venga riservato lo stesso trattamento”.
Il sindaco vuole che L’Enel “ si prepari a fornirci elementi credibili sugli interventi che intende portare a termine per ridurre il carico ambientale. Nei prossimi giorni convocheremo un apposito incontro, ovviamente allargato a tutti i soggetti interessati ed a cui parteciperanno tutti i capigruppo consiliari, per discutere di questo. Contestualmente l’Enel dovrà fornire risposte precise ad una serie di richieste che il territorio ha avanzato come forma di ‘compartecipazione’ alla vita cittadina, se proprio non vogliamo definirlo un vero e proprio ‘risarcimento’ per i danni gravissimi che un insediamento industriale di tale portata ha determinato, nel tempo, alla nostra città. Anche su questo, è bene dirlo con chiarezza, non accetteremo perdite di tempo che vanno in direzione opposta rispetto ai reali interessi dei cittadini di Brindisi”.