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Risate, musica e riflessioni al "Verdi" con Rocco Papaleo

Rocco Papaleo

Diario scanzonato tra riflessioni, storie, gag, musica, un viaggio dentro l’anima del “ragazzo” di Lucania. In scena al Verdi giovedì 8 e venerdì 9 gennaio alle ore 20.30. La mattina del 9 gennaio Papaleo si recherà nella casa circondariale di Brindisi per far visita ai detenuti impegnati nel progetto «Dentro-fuori: carcere e dintorni»

Un esperimento, anzi un vero e proprio diario di pensieri e aneddoti in un continuo dialogo con il pubblico e un alternarsi tra parole e note. Rocco Papaleo, accompagnato da una band «che viene dal Sud», porta sul palco del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi, giovedì 8 e venerdì 9 gennaio (ore 20.30), il suo spettacolo di teatro canzone «Una piccola impresa meridionale»: un lavoro pieno di riflessione e ironia, in cui l’attore e autore lucano mette anche tanto di se stesso.

E allora veste i panni del crooner, del mattatore, dell’intrattenitore per raccontare le origini, la sorpresa del successo, il bisogno di rimanere con i piedi per terra. Mantenendo la solita ironia e umanità. Sullo sfondo, lo spirito, la musica e l’atmosfera del Sud, che Papaleo racconta attraverso piccole storie, buffe e romantiche, sapori materni come il panino con la frittata e memorie sparse alle quali sente il bisogno di tornare. Senza però inciampare in derive malinconiche e poetiche, nel caso l’ironia è l’antidoto giusto pronto per l’occasione. Sul palco divide la scena con un quartetto di musicisti, «avanzi di balera e avanzi di crociera», formato da Francesco Accardo (chitarra), Jerry Accardo (percussioni), Guerino Rondolone (contrabbasso) e Arturo Valiante (pianoforte). Una banda di meridionali che asseconda la parte musicale dello spettacolo.

Un azzardo autentico. Un folle puzzle, un mirabolante collage, un quaderno del passato aperto a caso. Rocco Papaleo si tuffa nel teatro canzone col solo paracadute della parola, delle note, delle storie che una via, per essere raccontate, la trovano, sempre e comunque. Come quelle che saranno al centro dell’incontro in programma nella casa circondariale di Brindisi la mattina del 9 gennaio, una visita speciale per il progetto «Dentro-fuori: carcere e dintorni» che da anni si prende cura dei detenuti offrendogli attraverso il teatro un tempo attivo.

Rocco Papaleo, che aveva debuttato da regista al cinema nel 2010 col film «Basilicata coast to coast», nel 2013 ha realizzato un film con lo stesso titolo dello spettacolo, ispirandosi all’omonimo romanzo edito Mondadori. Ma lo spettacolo ha in comune col film soltanto il titolo, «solo una coincidenza, un puro fatto scaramantico», tiene a precisare. Sul palco si concretizza un concerto per parole e canzoni scritto a quattro mani dallo stesso Papaleo con Valter Lupo, che ne cura anche la regia. C’è la musica, dunque, che accompagna e sottolinea ogni momento e con la quale l’attore dialoga evocando atmosfere tanto care a Giorgio Gaber.

«Nulla di politico», sottolinea, «la mia biografia è il bacino a cui attingo pur vivendo nel presente. Noi ci definiamo attraverso la nostra meridionalità e settentrionalità, che rintracciamo nella tenerezza delle piccole cose e nei ricordi. C’è anche spazio per una velata critica ma sempre come una carezza». E nel “piccola” del titolo è contenuto il vertice emotivo dello spettacolo. «In quell’aggettivo c’è una modestia e un tono che mi riguarda, perché una cosa quando è di qualità non ha bisogno di essere sbandierata», spiega Papaleo. Un’ora e trequarti di spettacolo che, come conclude lo stesso protagonista, «non vuol cambiare la vita a nessuno, ma donare un po’ di dolcezza e allegria, in uno scambio tra palco e platea. Perché, anche se non c’è reale scambio fisico, c’è comunque un travaso». Alla fine il pubblico si ritrova catapultato nel suo mondo, un teatro a portata di mano, una platea di foche incerte, ma divertite. 


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