Giunta Carluccio, ultime 24 ore di riflessione
Impegno sociale entro oggi scioglierà la riserva: dentro o fuori, limitandosi all'appoggio esterno. Sotto accusa la mancata condivisione delle prime decisioni della sindaca che intende mantenere la delega all'Ambiente per seguire in prima persona la questione rifiuti
BRINDISI – Ancora 24 ore di riflessione. Oggi (forse) Impegno sociale farà sapere se sarà parte della Giunta della sindaca Angela Carluccio o se, al contrario, ne resterà fuori limitandosi a un appoggio esterno che potrebbe mettere a rischio la maggioranza, rendendola claudicante perché a corto di numeri nel caso di delibere che in Consiglio richiedono un quorum qualificato, come quelle in materia economico-finanziaria.
A quanto pare sarebbe stata la stessa sindaca, sino ad ora rimasta in silenzioso sul caso Giunta, a stabilire che oltre venerdì sera, oggi appunto, non è possibile andare. Del resto, di giorni ne sono passati parecchi dal 19 giugno, vittoria al ballottaggio. E il conto viene tenuto dai consiglieri di opposizione pronti a fare fuoco sulla nuova Amministrazione che di nuovo poco se non niente avrebbe rispetto al passato, essendo la riproposizione di consiglieri identici e quindi di assessori già visti.
Nessuno parla di ultimatum della sindaca. Non è un termine sentito ieri sera in occasione dell’ennesima riunione, ma il concetto è quello, espresso da Angela Carluccio di ritorno da Roma per incontrare il ministro dei Trasporti e affrontare la questione dell’Autorità portuale. E’ stata la prima missione della sindaca, come documenta la determina di impegno di spesa pari a 800 euro. La prima trasferta istituzionale vissuta però in solitudine, senza assessori, altro motivo di raffreddamento dei rapporti con Impegno sociale che chiede il rispetto dell’accordo scritto firmato in fase di preparazione delle primarie, in virtù del quale la coalizione deve pensare e agire come una squadra.
Non sono possibili fughe in avanti. E secondo Palazzo ci sarebbero state a partire da quando la sindaca ha ordinato la rotazione dei dirigenti, per passare alla costituzione di fatto dello staff che per avere titolo necessita dell’atto di nomina che solo la Giunta può adottare e che, per questo, potrebbe essere uno dei primi da sfornare, sino ad arrivare alla missione nella Capitale. In più c'è il dubbio che la sindaca abbia parlato con altri delle scelte, per esempio con il notaio Michele Errico, garante della legalità e della trasparenza, oltre che con Marcello Rollo e Massimo Ferrarese, le cui presenze - non fisiche - sarebbero ritenuti ingombranti.
Nel ruolo di mediatore, ancora una volta, c’è il coordinatore di Noi Centro, Toni Muccio. Facile immaginare quanto sia rovente il suo telefonino, altrettanto facile ipotizzare lo stesso con riferimento al cellulare di Palazzo. Nel mezzo, ci sono gli esponenti delle altre forze politiche non proprio in linea con la sindaca, a volerla dire tutta visto che si registrano malumori di alcuni perché si sperava nella convocazione del tavolo della coalizione prima del secondo turno del ballottaggio. A vittoria avvenuta, sarebbe stata gradita una nuova convocazione, ma non ci sarebbero stati incontri.