Rinnovo consiglio provinciale: Bruno decide da solo, Pd Brindisi infuriato
Il segretario provinciale del Pd, Maurizio Bruno, nonché sindaco di Francavilla Fontana e pure presidente della Provincia, commette invasione di campo e decide da solo che l'alleato per il nuovo consiglio provinciale sarà Forza Italia
BRINDISI – Il segretario provinciale del Pd, Maurizio Bruno, nonché sindaco di Francavilla Fontana e pure presidente della Provincia, per un inedito accumulo di cariche che la segreteria regionale non ha ritenuto ancora di smantellare (tanto meno quella nazionale), commette invasione di campo e decide da solo con il commissario di Forza Italia, Luigi Vitali, anche l’alleato del Partito democratico per il rinnovo del consiglio provinciale, per il quale le liste vanno presentate entro le 12 di domani, lunedì 19 dicembre.
All’attacco ci va il capogruppo consiliare del Pd di Brindisi, Antonio Elefante: “Il periodo post Referendum doveva servire a tutti noi, popolo del PD, del Sì e del No, per una profonda riflessione interna ad un partito che, da troppo tempo, aveva perso quella sua vocazione collettiva alla discussione e all'ascolto, e per evitare anche di continuare a prendere decisioni sbagliate e lontane da quei bisogni che il Pd dovrebbe rappresentare”.
Invece? “Mentre a livello nazionale lo stesso segretario Renzi ammette un necessario ritorno del PD verso la sinistra (con una evidente autocritica), in provincia di Brindisi assistiamo puntualmente al solito cabaret politico, dove i comici di questo divertente spettacolo non sono altro che i nostri rappresentanti del partito provinciale e da chi ne tira le fila in maniera nemmeno tanto misteriosa. Sono gli stessi protagonisti delle ultime nomine al consorzio Asi”, dice Elefante.
“Ancor peggio – aggiunge Elefante - non c’è stata nessuna consultazione, nessun direttivo, nessuna riunione, in poche parole nessuna discussione tra gli iscritti, i dirigenti e i consiglieri interessati, per capire quale sarebbe stata la nostra posizione in merito. Non siamo stati messi nelle condizioni di conoscere chi sarebbero stati i nostri candidati, chi i nostri alleati e se ci sarebbe stata una lista unica o contro chi, eventualmente, avremmo dovuto elettoralmente misurarci”
“Da articoli di giornali o indiscrezioni varie abbiamo saputo della alleanza politica con Forza Italia frutto di trasformistici accordi tra cabarettisti della provincia che senza mai sottoporsi ad alcun confronto politico decidono tra persone le sorti di un intero Partito”, accusa ancora il capogruppo Pd di Brindisi. “È il solito gioco di prestigio dei soliti prestigiatori che pensano di decidere per tutti, non solo a danno del Partito Democratico della città. Con le loro scelte e con il loro trasformismo di potere stanno complicando il destino di una città intera che ha pagato per troppo tempo scelte e uomini sbagliati”.
Insomma, nulla è cambiato, le decisioni continuano a prenderle in pochi, anzi in pochissimi. I soliti, dice Elefante. “Anche questa volta il Partito Democratico di Brindisi si indigna e mette a conoscenza i suoi dirigenti, i suoi iscritti e i suoi cittadini, perché c’è anche un PD che non sta a questi giochi di prestigio che tendono ancora una volta a tenere il partito della città isolato e debole”.
“E se ciò accadrà, andrà in frantumi – avverte Curto - non solo un patto politicamente contro natura, ma anche quell’unione composita tra forze politiche che dovrebbero essere alternative, ma che trovano per l’appunto il loro momento di sintesi in un molto discutibile (e discusso) compostaggio”.
"Che la locale Forza Italia sia ormai alla svendita politica, praticamente in saldo, non è una novità, ma – conclude Ciracì -che il Pd di Emiliano ancora una volta, in provincia di Brindisi, si distingua per alimentare confusione e cattiva politica, fa davvero specie. Vuol dire che non ha imparato la lezione delle comunali di Brindisi. Ovviamente - conclude - noi CoR siamo lontanissimi da questi 'Nazareni'".
Spara a zero anche il commissario di Forza Italia di Ostuni, Giovanni Fedele: "La presentazione alle prossime elezioni provinciali di secondo grado previste per l'8 gennaio prossimo, di una lista Unitaria Pd - Area Popolare - Psi e che vede la presenza di Forza Italia, rappresenta il punto più basso mai raggiunto da questo partito in Provincia nella sua ventennale storia".
"Chi ancora non riesce a comprendere che l'attuale Forza Italia in Provincia di Brindisi vale il 3% proprio grazie alla mancanza di serietà e coerenza dell'attuale classe dirigente ed a questi giochetti politici che seppur per autodifesa, non possono ricevere nessuna giustificazione politica, non ha ancora compreso che gli elettori sono stanchi del vecchio modo di fare politica attraverso accorducci al ribasso ed incoerenze per motivazioni personali e non politiche", sostiene Fedele.
Fedele sostiene che "bisognerà riannodare i fili di un dialogo con Noi Centro, Udc, Fratelli d'Italia, Azione Nazionale e Noi con Salvini nostri alleati naturali, e non come qualcuno pensa nostri nemici. Forza Italia ha bisogno di un nuovo personale politico, altrimenti, se si deve proseguire in questo modo tanto vale sciogliere un movimento che ha fatto la storia della nostra nazione per più di vent'anni e che non merita questa fine ingloriosa. Gli elettori, i militanti, i dirigenti meritano rispetto". Sostanzialmente ciò che ha detto anche Antonio Elefante, sia pure dal versante opposto, contro le gestioni nelle mani di pochissimi.