Bms: l'ipotesi liquidazione preoccupa i lavoratori, ma non si vedono alternative
L'ipotesi della messa in liquidazione preoccupa i circa 170 dipendenti della Brindisi Multiservizi, ma a distanza di 20 giorni dal parere dei revisori dei conti, nessuna proposta concreta è stata ancora formulata nè dalla politica né dai sindacati. Stamani lo sciopero dei lavoratori e sit-in in piazza Matteotti
BRINDISI – L’ipotesi della messa in liquidazione preoccupa i circa 170 dipendenti della Brindisi Multiservizi, ma a distanza di 20 giorni dal parere dei revisori dei conti, nessuna proposta concreta è stata ancora formulata nè dalla politica né dai sindacati. Alcune decine di lavoratori si sono ritrovati stamani in piazza Matteotti, di fronte al municipio, per partecipare a un sit-in organizzato dalle organizzazioni sindacali coinvolte nella vertenza: Cgil,
Non si sono quindi replicati i disagi che si verificarono lo scorso 19 marzo, quando la circolazione venne paralizzata dalla chiusura del parcheggio. L’unica problematica si è verificata in via Provinciale San Vito, proprio a ridosso della sede della Bms, dove la rottura di un tombino ha causato un rallentamento della viabilità, che ha reso necessario l’intervento dei vigili urbani.
Monitorata da poliziotti e carabinieri, presenti anche all’esterno della sede della società, la manifestazione non ha fatto registrare momenti di tensione. I sindacati si sono compattati intorno a un’unica linea: “no alla liquidazione". “La messa in liquidazione – dichiara Antonio Baldassarre, Fisascat Cisl – sarebbe una scelta scellerata, poiché potrebbe comportare gravi ripercussioni sul piano occupazionale”.
Nonostante il collegio dei revisori dei conti, attraverso un parere espresso lo scorso 5 agosto, ritenga che attualmente già sussistano le cause di scioglimento della società (che ha chiuso il bilancio del 2012 con un deficit di circa 4 milioni di euro, credito maturato con il suo socio unico, il
L’iter tutto sommato positivo della messa in liquidazione imboccato dalla Multiservizi nel 2004, a detta dei sindacati, non è riproponibile nell’attuale contesto. “Nel 2004 – dichiara ancora Baldassarre – una parte dei dipendenti della Multiservizi vennero assorbiti dalla ditta che all’epoca espletava il servizio di raccolta dei rifiuti. I lavoratori accettarono inoltre di sottoscrivere un contratto di solidarietà. Adesso non è praticabile l’opzione del contratto di solidarietà”. I sindacati chiedono inoltre di poter visionare la bozza di piano industriale varata dall’azienda, rimarcando come tale documento debba essere partorito esclusivamente dalla società, senza interferenze dell’amministrazione comunale.
La decisione finale spetterà ovviamente al comune. L’orientamento del sindaco, come emerso nel vertice di maggioranza della scorsa settimana, è
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