Il notaio Errico: “Disponibile a candidarmi a sindaco”. E chiama Maggi
Le infiltrazioni di cui parla Emiliano non sono mafiose, ma affaristiche". E su Luperti: "Spiace che sia diventato un capro espiatorio". "Per Fusco c'è ancora tempo, per me no". L'avvocato: "Sì democrazia resta lista civica e dialoga con il Pd rinnovato, l'obiettivo è una coalizione di salute pubblica". Con Rossi confronto in atto
BRINDISI – “Sì, sono disponibile a candidarmi come sindaco di Brindisi ma a determinate condizioni: innanzitutto che il centrosinistra sia compatto, con in testa un Pd rinnovato nel senso di libero da lotte intestine, che per me è quello di Emiliano, quindi con il sostegno delle associazioni ambientaliste, delle Acli e delle liste civiche aperte a persone libere e forti come lo Lorenzo Maggi con il quale ho già condiviso un progetto importante per il bene di Brindisi”.
Quel tandem che fu protagonista della crociata nei confronti del carbone e delle lobby affaristiche in genere, potrebbe tornare d’attualità. Per dire cosa e per fare cosa oggi? In altri termini, per quale motivo i brindisini dovrebbero dare fiducia a un déjà vu? “Perché io sono un libro aperto, ho mandato a quel paese, passatemi l’espressione, più di qualcuno quando ho detto no per il bene di Brindisi e mi sono anche arrivate pallottole: ho una storia alle spalle, personale e politica, così come Maggi, storia che si innesta su un progetto per il riscatto della città sotto ogni punto di vista”, sostiene il notaio che è stato anche presidente della Provincia.
“Ogni cosa, ogni progetto, per andare avanti ha bisogno di camminare con la mente e con le gambe delle persone, quindi noi ci siamo, io ci sono”. Il noi a chi è riferito? “Il progetto è imbastito pensando a tutto il centrosinistra ed è aperto a persone libere e forti, come le definiva don Luigi Sturzo”, continua. E aggiunge: “Ci sono gruppi di persone che negli ultimi giorni mi hanno chiesto di scendere in campo e di essere il porta bandiera, come una parte del Pd, le associazioni ambientaliste e le Acli”.
“Il dialogo è sempre possibile”, dice Errico che sul caso Tap ha sempre sostenuto che Emiliano stia sbagliando perché non si possono calpestare le volontà di un territorio. Quanto alle presunte infiltrazioni: “Non credo che intendesse dire che ci sono penetrazioni di tipo mafioso, quelle no, affaristiche quelle sì poiché è innegabile che vi siano interessi. Ci sono già nel momento in cui io conferisco incarico a una persona innescando il circolo vizioso del tipo ‘è mio amico, oppure è amico del mio amico’. Così non si va da nessuna parte, allo stesso modo non serve fare le analisi del sangue a questo o a quello”.
E con Roberto Fusco, consigliere comunale uscente, già candidato sindaco della lista Si democrazia, come la mettiamo? Ha dichiarato la propria disponibilità alla corsa in direzione di Palazzo di città, anzi è stato il primo: “Fusco è come se fosse mio figlio, politicamente parlando, ha ancora una vita davanti, mentre io no, ho superato i 70 anni: per lui c’è tempo, per me no, il suo futuro ci sarà comunque dopo”. Praticamente un invito a fare un passo indietro, in nome di una sorta di prelazione “anagrafica” secondo cui Errico dovrebbe correre ora, mentre Fusco subito dopo con la stessa coalizione che in tal modo avrebbe continuità per proseguire nel progetto.
Il primo incontro in calendario è quello con il Pd e con il commissario cittadino, Sandra Antonica. Nel frattempo, prosegue il dialogo con Riccardo Rossi di Brindisi Bene Comune, anche se l’ingegnere, anche lui già candidato sindaco del capoluogo nonché candidato governatore della Puglia, è lontano da Emiliano sulla questione Tap. “Il dialogo è l’unico modo che abbiamo per abbattere i muri, vedremo. Il nostro obiettivo è arrivare a una coalizione di salute pubblica per Brindisi, ossia un’unione di forze politiche per il cambiamento concreto nei prossimi anni da attuare attraverso legalità, trasparenza, sicurezza, nuovo sviluppo economico tra porto e logistica, lotta contro le povertà e tutela della salute”.