“Basta tavoli e caminetti: abbiamo toccato il fondo, sfiducia in Consiglio”
Luperti insiste: "In Assise ognuno si assumerà le proprie responsabilità, per me siamo il fallimento di Brindisi. Fine". Respinto al mittente l'invito ufficioso della sindaca che intende convocare un incontro per proporre una Giunta tecnica. Il 30 gennaio, intanto, in Aula per la rottamazione delle cartelle Abaco
BRINDISI – “Abbiamo toccato il fondo quella sera davanti al tavolo natalizio: siamo il fallimento di questa città, per cui adesso ogni consigliere comunale si assumerà le proprie responsabilità in Assise votando o non votando la mozione di sfiducia alla sindaca Angela Carluccio. I Coerenti non vogliono tavolini e caminetti”.
Qualora non fosse chiaro il concetto politico, Pasquale Luperti, capogruppo dei Coerenti per Brindisi, ribadisce la sua decisione di andare in Consiglio comunale, porre in discussione la mozione che lui e la collega Marika Rollo hanno presentando dichiarando pubblicamente di non condividere più il progetto Carluccio, non essendo in realtà mai partito e passare alla conta dei voti. I sì e i no da cui dipende il futuro immediato di brindisi che potrebbe tornare alle urne già fra tre mesi, nel caso in cui la mozione dovesse essere votata da 17 consiglieri, quei 17 che prima l’hanno condivisa apponendo le proprie firme sul testo e poi si sono impegnati a dimettersi per ottenere lo scioglimento immediato delle Assise. Cosa che non è successa dopo tre tentativi.
“E’ stata la pagina più brutta della politica, un’immagine orrenda offerta alla città”, dice Luperti. “Io stesso ho sbagliato a partecipare a quella riunione, ma credevo ci fosse una discussione dai toni pacati, il giusto confronto che si aspetta tra consiglieri comunali. Invece sappiamo tutto com’è andata. Un fallimento. Sarebbe necessaria una gomma per cancellare tutto quello che è stato detto e poi scritto, ma non è possibile e allora proprio perché abbiamo toccato il fondo, ripetiamo il nostro no a tavolini, caminetti, riunioni pseudo segrete da questo o quello: si va in Consiglio. E’ lì che si vedrà e in Aula, pubblicamente, ognuno di noi si assumerà le proprie responsabilità davanti alla città e alla Giunta con la sindaca dimissionaria”.
Non è escluso che la data del 13 febbraio per la mozione di sfiducia possa essere anticipata al 10. Di certo, i consiglieri comunali si vedranno in Aula lunedì prossimo, 30 gennaio, per confrontarsi sulla rottamazione delle cartelle Abaco proposta da Nando Marino e Rino Scarano: un milione e 700mila euro di entrate tributarie per il Comune da confermare oppure no, con conseguenze sul bilancio e sul patto di stabilità a rischio di sforamento quando sarà ripianata la perdita da un milione e 300mila euro della partecipata Multiservizi. Ma della società non ci sono ancora notizie, a dispetto dell’impegno assunto dalla sindaca di discutere del futuro della srl nella seduta del 30 gennaio. Carluccio dovrebbe, invece, relazionare sulla situazione politica.