Emergenza abitativa: quarta delega speciale a un consigliere. "Non si può continuare così"
I consiglieri d'opposizione Rossi e D'Attis contestanto l'assegnazione della delega speciale all'emergenza abitativa al consigliere di maggioranza Luigi Sergi: "Non è un consigliere comunale che può seguire una problematica di questo tipo"
BRINDISI – L’assegnazione della delega speciale (semestrale) all’Emergenza abitativa al consigliere comunale Luigi Sergi (Democratici per Brindisi) fa storcere il naso alle opposizioni, che appena quattro giorni avevano già criticato la disinvoltura con cui l’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Angela Carluccio dispensava deleghe speciali (con quella affidata a Sergi, arriviamo a quattro) ai consiglieri, per compattare le file della maggioranza. Come annunciato in un comunicato diramato oggi (21 novembre) dal portavoce del primo cittadino, la delega affidata a Sergi rientra nel contesto riguardante l’imminente pubblicazione di un nuovo bando per la compilazione delle graduatoria d’accesso di alloggi di edilizia residenziale pubblica, con annullamento delle graduatorie, provvisorie e definitive, stilate nel lontano 1985.
Il consigliere comunale Riccardo Rossi (Brindisi Smart) contesta questa scelta. “E’ una pratica che abbiamo sempre contestato – dichiara
A detta di Rossi, “Non si può assolutamente continuare così, anche perché queste deleghe non sono finalizzate allo studio di un progetto, ma al la gestione di una problematica”. “Io non capisco poi cosa fanno questi assessori - prosegue Rossi - con le deleghe che passano ai consiglieri”. “L’unica spiegazione – conclude Rossi – è che sia l’unico modo per una maggioranza in forte fibrillazione di acquisire consenso in consiglio comunale”.
Oltre ad avanzare forti riserve sulla delega speciale, D’Attis manifesta perplessità anche riguardo alla decisione di annullare le graduatorie in essere, con obbligo per chi era già in graduatoria di presentare nuovamente la domanda, con la documentazione del caso.
“E’ giusto che tutti – spiega D’Attis – presentino la domanda. Bisognerebbe però fare un distinguo fra quelli che non lo avevano mai fatto in passato, e che quindi sono tenuti a presentare la documentazione richiesta, e quelli già in graduatoria, che semplicemente dovrebbero presentare un attestato in cui confermano che le condizioni sono le stesse rispetto a quando hanno presentato la prima domanda e che sono interessati a far parte della graduatoria aggiornata”. “Ma annullare le graduatorie – dichiara D’Attis - mi sembra un doppio lavoro. Perché praticamente la stessa persona che sta in graduatoria, dovrà ripresentare gli stessi documenti. Significa più lavoro anche per il personale dell’ufficio Case”.