Salute

Radiologia interventistica: "Protocollo con Lecce e Taranto non può funzionare"

Il consigliere regionale Amati critico sulla soluzione ideata per sopperire alla carenza del servizio presso l'ospedale Perrino: "I pazienti non trasportabili sono condannati a non usufruire dell’intervento"

L'ospedale Perrino di Brindisi

BRINDISI - Il consigliere regionale Fabiano Amati bocca il protocollo sottoscritto dalla Asl di Brindisi con le Asl di Lecce e Taranto, per sopperire alla mancanza del servizio di Radiologia interventistica presso l’ospedale Perrino di Brindisi.  “A parte numerose eccezioni di maggior dettaglio – afferma Amati - quel protocollo significa che i pazienti arrivati al Perrino, in condizioni instabili e quindi non trasportabili a Lecce e Taranto, sono condannati a non usufruire dell’intervento di radiologia interventistica salva-vita e quindi avviati a non si sa cosa. Forse alla morte? Verrebbe da dire”.

“Ma che ci vuole a comprendere che il sistema prescelto dai burocrati regionali e aziendali non funziona - afferma Amati - e che si rischia di mettere in crisi anche la Radiologia interventistica di Lecce e Taranto? Non voglio nemmeno immaginare cosa potrebbe succedere in caso di sovrapposizione di casi gravi, con tutte le conseguenze rischiose anche a carico dei pazienti di Lecce e di Taranto”.

“Lo ripeto – prosegue il consigliere regionale - ancora una volta ai burocrati regionali e aziendali, e lo faccio dopo 42 giorni passati senza ottenere la soluzione più plausibile: bisogna riaprire Radiologia interventistica a Brindisi per le patologie tempo-dipendenti, applicando (con gli indennizzi previsti) i radiologi interventisti di ospedali non rientranti nei Centri di trauma, ovvero con specialisti anche in servizio presso altri Centri di trauma della Puglia, così da formare rapidamente i radiologi in servizio a Brindisi - o prossimi a farlo - e avviare il tutto a soluzione ragionevole”.

“Nel frattempo la Asl di Brindisi - dichiara ancora Amati - dovrebbe adottare un atto aziendale organizzativo, a stralcio di eventuali atti d’organizzazione in corso di redazione, per istituire l’Unità operativa complessa (Uoc) di Radiologia interventistica, declassando magari altre Uoc di non eguale grado di priorità assistenziale, così da rendere appetibile la sede di Brindisi”.

“Per fare tutto questo – conclude Amati - c’è solo bisogno di un minimo di applicazione e di lavoro, sgomberi dai condizionamenti diretti a districarsi tra mille equilibrismi politico-organizzativi, esercitati non dalla classe politica, ormai quasi estranea a queste antiche modalità, ma dalle burocrazie sanitarie, sensibili alla potestà e senza il problema di dover rispondere al voto”. 

Rimani aggiornato sulle notizie dalla tua provincia iscrivendoti al nostro canale whatsapp: clicca qui


Si parla di