Monteco, la protesta sui rifiuti s'inasprisce: i lavoratori bloccano l'attività
BRINDISI – E’ stato un vero e proprio colpo di mano quello attuato dall’alba di oggi dai lavoratori della Monteco, che proprio all’indomani dell’assemblea in cui era stata ribadita al piano industriale proposto dall’azienda, hanno deciso di fermarsi e di bloccare l’attività. Nessun mezzo in entrata e in uscita, capannone inattivo, ma in giornata potrebbe giungere il precetto dalla Prefettura, senza parlare dei risvolti penali che rischiano di coinvolgere tutti i lavoratori, indistintamente.
BRINDISI – E’ stato un vero e proprio colpo di mano quello attuato dall’alba di oggi dai lavoratori della Monteco, che proprio all’indomani dell’assemblea in cui era stata ribadita al piano industriale proposto dall’azienda, hanno deciso di fermarsi e di bloccare l’attività. Nessun mezzo in entrata e in uscita, capannone inattivo, ma in giornata potrebbe giungere il precetto dalla Prefettura, senza parlare dei risvolti penali che rischiano di coinvolgere tutti i lavoratori, indistintamente.
Soltanto ieri, davanti ai cancelli del Comune, i dipendenti della Monteco (ma solo quelli aderenti alle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Fiadel e Usae, mentre Ugl e Cobas si sono tenuti fuori dalla protesta) si sono ritrovati a Palazzo di Città per discutere delle problematiche di un servizio che con l’arrivo della nuova città ha registrato diversi stravolgimenti all’organizzazione interna. “Quello che avevamo trovato non corrispondeva certamente all’idea che abbiamo sempre avuto noi”, aveva detto nel corso di una conferenza stampa l’amministratore unico della Monteco Mario Montinaro, annunciando che comunque l’azienda non avrebbe attuato né tagli né ridimensionamenti.
Parole che non avevano convinto i sindacati, che proprio ieri avevano proclamato tre giornate di sciopero nel mese di giugno, con le date però tutte da decidere. Questa mattina, invece, le cose sono andate diversamente rispetto alle forme di protesta annunciate: i lavoratori hanno deciso di bloccare tutto. Fine delle attività, con gravi disagi sia per l’azienda stessa sia per la cittadinanza, che da questa mattina si ritrova con i cassonetti stracolmi di immondizia perché nessuno degli incaricati è passato a svuotarli. E molti gridano ad una forma di trattativa che si può tramutare in ricatto, nell’istante in cui ad essere messo in ballo è l’igiene pubblica, o comunque il delicato settore dei rifiuti, poiché se i cassonetti restano pieni il disagio arrecato alla città non è esattamente paragonabile all’interruzione del servizio di una qualsiasi fabbrica.
La Monteco proprio in queste ore dovrebbe presentare formale denuncia in Questura contro tutti i lavoratori (anche quelli che hanno partecipato in forma non proprio attiva al blocco) per interruzione del servizio. Dalla Questura dovrebbe partire poi proprio un’informativa in Prefettura, e in giornata non si esclude che i lavoratori possano essere precettati. In mattinata, il prefetto Domenico Cuttaia è stato continuamente aggiornato sulla situazione. Il monitoraggio prosegue tuttora, ed è per questo che è possibile che possa giungere ai dipendenti l’obbligo formale dalla Prefettura affinchè si ritorni a prestare servizio.