Troppo forte l'Armani, e troppa scalogna: anche infortunio a Denmon
Tutto facile per l'Armani Milano che al Pala Pentassuglia batte l'Enel Brindisi (73-85) con il minimo sforzo. Partita aperta solo per pochi minuti, poi la capolista prende il largo con Gentile e Samuels, lasciando intendere che non tornerà a casa con la terza sconfitta esterna consecutiva
BRINDISI - Tutto facile per l’Armani Milano che al Pala Pentassuglia batte l’Enel Brindisi (73-85) con il minimo sforzo. Partita aperta solo per pochi minuti, poi la capolista prende il largo con Gentile e Samuels, lasciando intendere che non tornerà a casa con la terza sconfitta esterna consecutiva. I ragazzi di Bucchi comunque sono usciti a testa alta, provando a restare agganciati agli ospiti fino al 33mo minuto di gioco, poi il divario si è fatto troppo largo.
Ha pesato la difficoltà a fermare il play meneghino, che ha dato lezioni di basket sfruttando la sua maggiore fisicità rispetto ai difensori biancazzurri. Ed ha pesato, ovviamente, la panchina lunghissima e di grande qualità a disposizione di coach Banchi, le cui seconde linee si chiamano Brooks, Ragland, Kleiza. Giocatori che in qualsiasi altra squadra italiana starebbero tranquillamente in quintetto. Per vincere ci voleva un miracolo e una Milano con poca voglia di aggiudicarsi la partita, ma sono mancati entrambi i fattori.
Nel dopo-partita da segnalare le belle parole di Daniel Hackett: «È sempre bello vedere palazzetto così pieni e tifosi così sportivi». Soddisfatto, ma amareggiato, il presidente Nando Marino: «È chiaro che giocare una partita senza Denmon è difficile e un infortunio del genere fa rabbia. Speriamo che si possa recuperare per i play-off. Vuol dire che l’anno prossimo prima del campionato prenderemo un bus e andremo in qualche santuario». (Le foto sono di Vito Massagli)