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L'Armani va in finale, ma l'Enel può rimpiangere qualche errore di troppo

Il sogno non si avvera: l'Enel si inchina (65-76) alla corazzata Armani Milano, che dopo 19 anni può giocarsi una finale di Coppa Italia. I ragazzi di Bucchi escono comunque dalle Final Eight Beko a testa alta: hanno dato filo da torcere agli avversari

DESIO - Il sogno non si avvera: l'Enel si inchina (65-76) alla corazzata Armani Milano, che dopo 19 anni può giocarsi una finale di Coppa Italia. I ragazzi di Bucchi escono comunque dalle Final Eight Beko a testa alta: hanno dato filo da torcere agli avversari fino all'ultimo minuto, tenendo a bada perfino Samardo Samuels, annullato da Eric e James.

A fare la differenza sono stati tre fattori: la panchina lunga di Milano, la difesa asfissiante di David Moss su Jacob Pullen, la bassa percentuale di Brindisi nel tiro da 3 punti (9/30) e i troppi tiri liberi concessi agli avversari nel tentativo di bloccare i loro giochi d'attacco (20/27 per Milano, solo 4/6 per l'Enel).

Forse sarebbe bastato poco per battere i campioni d'Italia e continuare a sognare. Forse bastava un James Mays a posto, ma anche in semifinale il centro dell'Enel ha dimostrato di essere in condizioni pietose: difende poco, è spesso in ritardo negli aiuti, non punge in attacco, ma continua a gettarsi su ogni palla vacante, rischiando di peggiorare la sua condizione fisica. Peccato, perché con un Mays al meglio, forse, la finale sarebbe stata a portata di mano.

LA CRONACA DELLA PARTITA

Brindisi parte bene, James blocca Samuels e Eric riceve buoni palloni sotto canestro. Malgrado la difesa asfissiante di Moss su Pullen, l'Enel schizza avanti 7-0, poi però il pressing a tutto campo ordinato da coach Banchi frena i brindisini, che subiscono un parziale di 24-6. Neanche la difesa a zona decisa da Bucchi dà buoni risultati e MIlano chiude il periodo 26-16.

Nel secondo quarto va in scena una brutta pallacanestro: molte palle perse, troppe conclusioni personali e poco gioco di squadra. Nella confusione, Brindisi trova la forza per risalire la china fino al 27-32. Bulleri ha l'occasione per portarsi ancora più sotto, ma lancia due missili a salve. L'operazione aggancio è però rimandata di pochissimo. È Denmon ad infilare tre canestri consecutivi, con Pullen che, rientrato dalla panchina, limita Hackett. L'Enel si riporta avanti (33-32) ma l'Armani la colpisce due volte in contropiede, andando all'intervallo avanti di 3 lunghezze (33-36).

L'Enel ha migliori percentuali da due punti (47% contro il 37% degli avversari), ma paga dazio nel tiro dall'arco (solo 25%, contro il 42% dei campioni d'Italia). Per una volta un dato positivo dalla panchina, che mette a segno 11 punti (quella milanese, azzoppata da un disastroso Gentile, ne segna solo 2). Brindisi inizia benissimo la terza frazione di gara e va a segno con Denmon, Eric e poi ancora Denmon che sigla il 43-43.

Ma ogni volta che l'Enel la raggiunge, l'Armani scatta avanti, quasi sempre con Moss e Brooks. Samuels invece viene tenuto a freno da James (che gli rifila 3 stoppate) ed Eric. Si va all'ultimo periodo sul 47-56, ma all'inizio dell'ultimo mini-tempo finalmente arriva la prima bomba di Pullen, subito seguita da quella di Bulleri (53-56). La musica però non cambia, e i campioni d'Italia rigettano subito indietro gli avversari, trovando nuove risorse in Kleiza, che punisce la zona ordinata da Bucchi. Nel finale ci prova Pullen, ma questa sera non è giornata da show, MIlano fugge via. Verso la finale contro Sassari.

LE FOTO SONO DI VITO MASSAGLI


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